Radio Globo definisce Tommaso Zorzi come un "ricch**ne" che andrebbe "preso a cinghiate"


Radio Globo è quell'emittente radiofonica che paragonò i non vaccinati agli ebrei perseguitati dal regime nazista nel giorno della memoria. Accusata di continui commenti sessisti, razzisti ed omofobi vomitati durante le loro trasmissioni, intentò e perse una causa contro il Gay Center: i giudici riconobbero che è lecito invitare a boicottare chi "discrimina i gay" come fecero loro nel plauso di Forza Nuova, Mario Adinolfi e Provita Onlus. Inoltre, durante la pandemia, vennero denunciati anche per la loro irrisione degli infermieri impegnati nel contrasto al Covid-19.

Recidivi nella loro condotta, è nel corso del talk show "Torre di Controllo" che Alberto Gottardo si è lanciato in alcune inaccettabili dichiarazioni.


Come forse qualcuno saprà, nei giorni scorsi, Tommaso Zorzi è stato fermato dalla polizia perché, avendo una borsetta, era stato scambiato per uno scippatore. Lui aveva raccontato sui social quanto accaduto, sottolineando come fosse assurdo che nel 2022 sia possa ritenere che una borsa sia un oggetto puramente femminile. Ciò ha fatto infuriare Alberto Gottardo che, nel corso della diretta, ha iniziato ad urlare come un indemaniato:

Basta con l’omofobia, uno così ti può stare sui coglioni non perché è ric***ne ma perché è un imbecille? Posso pensare che questo mi stia antipatico perché dice di non avere la patente perché non gli fanno guidare una Rolls-Royce a scuola guida e lui le auto della scuola guida non le guida? Mi viene voglia di tirargli una cinghiata sulla bocca. Non in quanto omosessuale, può accoppiarsi per quanto mi riguarda se sono consenzienti anche con dei termosifoni. Ma in quanto uno che va in giro a far polemiche sul lavoro di tre poliziotti, possono girarmi le palle, oppure no?

Quindi un tizio che usa insulti omofobi nega l'esistenza dell'omofobia mentre invita ad aggredire fisicamente qualcuno dopo aver esposte le sue depravate fantasie sessuali con i termosifoni di casa? L'AgCom non ritiene sia il caso di revocare la licenza a chi trasmette simili porcherie?

Ovviamente ora Alberto Gottardo fa la pure la vittima, piagnucolando che lui si sente censurato da chi non tace davanti ai suoi insulti:



Insomma, il signor Gottardo pare rivendicare il presunto diritto di poter insultare gli altri. E chissà se rimarrebbe di quel parere se qualcuno usasse il termine "mig***ta" nei confronti di sua madre. Ma forse simili soggetti non capiranno mai che è lecito dire tutto ciò che si vuole, ma si deve rispetto degli altri dato che la libertà di parole non può mai violare la dignità altrui.
Resta il fatto che lo schifo andato in scena ieri sera a Radio Globo pare lo specchio degli applausi del Senato all'affossamento del ddl Zan, con una certa politica che incita certe persone a sentirsi legittimati nell'alimentare contenuti omofobi.
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