Savarese plaude a Zalone e si inventa che l'omosessualità sarebbe una religione


Saranno rimasti delusi i professionisti dell’omofobia che non hanno trovato appigli per attaccare la magistrale performance di Drusilla Foer sul palco di Sanremo. E così oggi glissato il tema, senza manco chiedere scusa per tutte le offese gratuite e preventive che hanno vomitato nei giorni scorsi.
Ed è triste pensare a quanta responsabilità siano chiamati gli artisti lgbt, costantemente nel mirino di lobby che attendono con la bava ala bocca un qualunque pretesto li legittimi ad attaccare intere comunità sulla base delle parole di un singolo.
E se un artista gay deve essere magistrale per impedire che le lobby forzanoviste ursino le loro parole per aizzare incitare i camerati alla discriminazione, nel caso di Checco Zalone tutto cambia perché Jacopo Coghe ci spiega che le battute da caserma lo eccitano quando sfottono le minoranze davanti ai suoi figli.

Il co-presidente dell'organizzazione forzanovista Provita Onlus ha infatti rilanciato un messaggio in cui Filippo Savarese, ex-direttore italiano dell'organizzazione franchista Citizien Go, si inventa una patetica contrapposizione tra Achille lauro e Zalone. Dice che loro si sentirebbero offesi da chi dice che il battesimo lava i peccati e dunque, dato che loro ha deciso che i dogmi della religione siano un'offesa per chi crede nel dio di Orban, iniziano a dire che ciò legittimerebbe il prendere in giro le persone lgbt:



Saverese inizia così a dire che lui ha deciso che l'omosessualità sarebbe una religione. E come ogni religione, dice che il sedicente "cristiano" che crede nella supremazia del maschio eterosessuale bianco votato al culto di Orban dovrebbe cercare di imporsi sugli altri, esattamente come si faceva ai tempi di quelle crociate che tanto eccitano la fantasia di Pillon o del camerata Tuiach.
Peccato sia un po' folle il voler paragonare una caratteristica naturale come l'orientamento sessuale a una decisione come la fede religiosa. Ma si sa, gente come loro non sa che farsene di una religione che non venga usata come dai talebani per imporre censure e limitazioni alle libertà altrui.
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