Sigfrido querela Il Riformista, Il Giornale e Libero


Se Mario Adinolfi non viene sanzionato e radiato mentre si auto-dichiara vittima di «apartheid», allora significa che in Italia si può mentire davvero su tutto. E lo devono aver pensato anche quei quotidiani populisti che sulla falsa testimonianza hanno basato il loro fatturato.
Questa volta, però, Sigfrido Ranucci annuncia l'intenzione di non soprassedere ed spiega di voler querelare Il Riformista, Il Giornale e Libero a seguito della pubblicazione di stralci di un suo audio «che è risultato manipolato da due perizie».
Il giornalista spiega anche come «l’audio era stato registrato da due emissari di Flavio Tosi con l’intento di bloccare una mia inchiesta. L’allora ex sindaco mi accusò di dossieraggio illecito, di dossier acquistati con fondi neri Rai. Le accuse si rivelarono false, il nastro manipolato e Tosi fu condannato nel 2019 per diffamazione. Oggi Sansonetti e Torchiaro (direttore e giornalista del Riformista, ndr) fanno di più. La manipolazione 2.0. Attribuiscono a quell’audio del 2014 un contesto diverso, una inesistente riunione fatta dal sottoscritto con dei freelance. Ma pongono le stesse accuse: Dossieraggio e filmati acquistati con fondi neri della Rai».
Per questo Ranucci si prepara ad andare in tribunale: «Credo che mai si era arrivati così in basso pur di gettare fango su Report e il sottoscritto. Sarebbe bastato leggere nei loro archivi per capire che è stata servita una polpetta avvelenata. Invece hanno preferito servire il terzo dossier falso contro di me. Viste le modalità presenterò querela, risarcimento danni e chiederò intervento dell’ordine dei giornalisti».
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