Adinolfi usa gli ucraini uccisi dai russi per insultare Di Maio


Mario Adinolfi ha una percezione tutta sua delle parole. Dopo aver trascorso mesi a sbraitare che la difesa della vita fosse «apartheid» nei confronti di chi era disposto a sacrificare la salute altrui per andare al bar, ora teorizza che il ripudio della guerra significherebbe voltare lo sguardo davanti ad un invasore che uccide un popolo per impossessarsi dei suoi territori:



Forse Adinolfi ci dovrebbe spiegare perché lui intratteneva rapporti con la lobby di Dugin mentre l'esponete di Putin forniva armi ai separatisti ucraini, ma dato che il tenore dei suoi scritti è costantemente molto basso, il no-vax romano preferisce urlare come un indemoniato che dinnanzi al male il sedicente "cristiano" deve voltare lo sguardo e lasciare che donne bambini siano trucidati nel suo disinteresse.

Ma dato che Adinolfi dirige un partito fondamentalmente razzista, non stupisce che i suoi stessi esponenti contestino Belgrado, dicendo che i kosovari sarebbero vittime al contrario degli ucraini (che Adinolfi definisce «belligeranti» senza fare distinzioni tra invasori ed invasi). Evidentemente inq uel caso era giusto :



Davanti a quella contestazione, Adinolfi se ne esce con un qualche insulto gratuito gratuito a Di Maio, quasi come se i suoi adepti si nutrissero di odio e bastasse atteggiarsi da bulletti per farli felici.
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