Amato continua a fare il portavoce del Cremlino all'attacco delle democrazie europee


Gianfranco Amato pare intenzionato a mettere a frutto la guerra in Ucraina per attaccate l'Unione Europea. Oltre a pubblicare i discorsi integrali di Putin e del patriarca Kirill, il co-fondatore del partito omofobo di Mario Adinolfi si lancia nell'affermare che sarebbe ingiusto arginare la propaganda russa e i canali che l'aspirante zar ha usato per cercare di indebolire il nostro governo.

In un articolo intitolato "Censura europea", Gianfranco Amato scrive:

Tra le misure che l’Unione Europea ha adottato contro la Russia per l’operazione militare in Ucrania, vi è anche quella annunciata dall’Alto rappresentante per la politica estera Joseph Borrel di mettere al bando le trasmissioni informative delle reti televisive Russia Today e Sputnik. Gli unici due canali che, peraltro, consentono oggi di avere notizie differenti rispetto alla narrazione totalmente omologata dei mezzi di comunicazione occidentali.

In realtà bisognerebbe capire se si può definire "notizia" ciò che viene scritto sotto dettatura del Cremlino in uno stato in chi parla di "guerra" o di "invasione" rischia il carcere.
E così inizia a dire che i dipendenti di Putin dicono che abbia ragione Putin a dire che gli europei sarebbero cattivi con i russi e che osino contraddire la loro narrazione dei fatti:

Dopo aver premesso di non comprendere cosa centri l’attività informativa delle due televisioni con l’intervento militare, la stessa Simonyan non ha dubbi sui veri motivi che hanno portato alla drastica decisione: «È assolutamente ovvio che, qualunque cosa accada, noi continueremo a trasmettere le notizie sulla crisi ucraina, ma è altrettanto chiaro che si tratta semplicemente di una scusa: da tempo l’Unione Europea aveva intenzione di impedire la nostra attività e di farci chiudere, ma non ha mai osato arrivare a tanto, per non appannare la propria immagine agli occhi dei cittadini europei con quella che sarebbe apparsa un’odiosa censura». «Ora ­­– continua Margarita Simonyan – hanno trovato la scusa perfetta per sbarazzarsi di una fastidiosa voce controcorrente, ininterrotta e con una sempre maggiore audience». Comunque, la direttrice di Russia Today e Sputnik non pare intenda demordere: «Troveremo altri modi di comunicare, al di là delle trasmissioni dirette, con i cittadini europei, i quali oggi hanno la possibilità di verificare personalmente quanto sia in pericolo la libertà di opinione e informazione e quanto costi difenderla».

Se non pare così difficile capire perché si voglia arginare la propaganda di uno stato invasore, forse ci si dovrebbe domandare perché la narrativa russa sia sempre "controcorrente" rispetto alla realtà. Ed ovviamente esiste una certa differenza tra la libertà di opinione la libertà di propaganda invocata dai canali finanziati dal Cremlino.

Amato inizia a dire che mentire sia libertà di parola e che è da regime non mettere in carcere i giornalisti che non dicono ciò che ordina Putin come avviene nella loro amata Russia:

Secondo Laughland la sanzione che l’Unione europea ha adottare contro Russa Tody e Sputnik rappresenterebbe un «preoccupante precedente contro la libertà di parola». Anzi, si tratterebbe di una misura da «regime totalitario».

Amato cita così un professore che sostiene che ogni tutela della popolazione sarebbe un'offesa a chi campa di propaganda, asserendo che:

«La decisione dell’Unione europea di oscurare Russia Today e Sputnik, avrà come conseguenza quella che i cittadini europei non saranno più in condizione di accedere a quei canali di informazione». E questa è un’evidente limitazione della libertà perché quegli stessi cittadini europei «non sono obbligati ad ascoltare le notizie di Russia Today e Sputnik».

Non stupisce che aAmato ricorra alle parole chiave della propaganda no-vax, dato che la pandemia è stata messa a frutto per reclutare filo-putinini che potessero aiutarlo nelle sue mire espansionistiche. Ed infatti Amato si affretta a tirare fuori che era ingiusto far parlare i virologi e non chi si inventava le sue teorie a danno delle salute pubblica:

Sempre secondo Laughland, questa sanzione va pericolosamente a consolidare un brutto andazzo già vissuto in Europa: «Noi abbiamo già assistito, durante questi due anni di follia Covid, anche in Paesi occidentali, a forme di censura tipiche dei sistemi totalitari, e quest’ultima decisione della UE rientra precisamente in quest’ottica».


E così, Amato chiude il suo articolo dichiarando:

Ma da orami due anni i cittadini europei sono abituati a vivere in uno stato d’eccezione, in cui sono sospese le garanzie costituzionali, le libertà fondamentali e lo stato di diritto. Oramai non si sorprende più nessuno.

A sorprendere è che non ci siano reali conseguenze per quei no-vax che hanno attentato alla salute pubblica e che ora cercando di darci invadere da un tiranno che possa proseguirne nel loro progetto di sterminio della democrazia. Ed è opinabile che far ammalate gli altri possa essere ritenuto una "libertà personale" da chi vuole provare i malati terminali dal diritto di scelta mentre chiedono che si vietino i matrimoni altrui.
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