La figuraccia di Salvini in Polonia

Matteo Salvini l'ha fatto per davvero: ha preso i suoi rubli ed è volato al confine dell'Ucraina per inscenare una patetica carnevalata propagandistica sulla pelle delle donne e dei bambini uccisi dal suo alleato Putin, il dittatore che Salvini non riesce mai a nominare.
Arrivato a Przemyśl, una città polacca a pochi chilometri dal confine con l'Ucraina, Matteo Salvini è stato contestato da alcuni cittadini. Il sindaco, Wojciech Bakun, ha voluto dapprima ringraziare l’Italia, poi gli ha mostrato la maglietta con il volto di Putin che Salvini sfoggiò nella Piazza Rossa.
«Io non la ricevo, venga con me al confine a condannarlo», gli ha detto il primo cittadino. Quando il leader della Lega si è allontanato, un giornalista gli ha detto: «Questa è l’opportunità per condannare Putin». Ma Salvini si è limitato a fare una smorfia e un verso di disapprovazione, quasi non riuscisse proprio a condannare il leader russo che per anni ha foraggiato le casse del suo partito.
I presenti hanno iniziato a contestarlo: «Sei un pagliaccio, buffone, mettiti la maglia di Putin». «Sono qua per aiutare i bambini, le mamme e i papà», ha farfugliato il leghista. «Ma cosa aiuti, mettiti la maglia di Putin e vai a casa», gli hanno urlato i presenti.


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