Tribunale polacco assolve i fondamentalisti religiosi, sostenendo sia legittimo accostare i gay alla pedofilia


In Polonia, un giudice avrebbe assolto un uomo che nel 2019 ha guidato un furgone con alcuni slogan che collegavano l'omosessualità alla pedofilia durante una parata del Pride, stabilendo che i messaggi erano "veri".
Il furgone apparteneva al gruppo integralista Fundacja Pro ed era ricoperto da slogan omofobi, tra cui la scritta "gli omosessuali molto più spesso molestano i bambini", "fermare la piaga dell'arcobaleno" e "la lobby LGBT vuole insegnare la masturbazione ai bambini di quattro anni". Insomma, la classica propaganda che in Italia viene promossa da Provita Onlus nel plaudo si Salvini e di Giorgia Meloni.

L'autista era stato condannato diffamazione per aver guidato il furgone durante una marcia del Pride del 2019 a Gorzów Wielkopolski. Il tribunale distrettuale lo aveva condannato ad una multa di 6.000 zloty (1.349 euro) e un risarcimento di 3.000 zloty (674,85 euro) nell'aprile 2023, ma la sentenza è stata ribaltata in appello.
Ordo Iuris, un'organizzazione legale cattolica polacca ultra-conservatrice, ha affermato che l'autista è stato assolto perché il giudice, Roman Makowski, ha trovato "veridicità" negli slogan anti-lgbt scritti sul furgone e "la corte ha riconosciuto come provata la veridicità degli slogan su come gli omosessuali molestino i bambini", ha affermato il gruppo, aggiungendo che il giudice ha ritenuto che lo slogan "fermare la peste arcobaleno" fosse garantito dalla libertà di parola.
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