Il messaggio di Zelensky ai Grammy Awards: «Non restate in silenzio»


Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è intervenuto ai Grammy Awards attraverso un messaggio registrato in cui ha invitato il pubblico di Las Vegas a sostenere l'Ucraina contro l'invasione russa con ogni mezzo possibile, e a «raccontare la nostra storia» e «dire la verità sulla guerra» sui social e in televisione. Il messaggio di Zelensky ha preceduto una performance musicale dedicata al popolo ucraino da John Legend e da diversi artisti ucraini.

Durante il suo discorso, Zelensky ha dichiarato:

La Guerra. Che cosa c’è di più opposto alla musica? Il silenzio di città in rovina e di persone decedute. I nostri piccoli disegnano razzi che cadono su di noi e non stelle cadenti. Più di 400 bambini sono stati gravemente feriti e più di 150 sono stati uccisi. E non li vedremo mai più disegnare. I nostri genitori sono felici di svegliarsi ogni mattina, per quanto sotto i bombardamenti, ma comunque vivi. I nostri cari non sanno se si rivedranno e staranno ancora insieme. La guerra non ci dà la possibilità di decidere chi sopravvive e chi resta nell’eterno silenzio. I nostri musicisti indossano i giubbotti anti proiettili invece che gli smoking. Loro cantano per i feriti negli ospedali. E cantano anche per coloro che non possono sentirli. Ma la musica va avanti lo stesso.

Noi difendiamo la nostra libertà di vivere, di amare e anche di suonare. Nel nostro paese stiamo combattendo la Russia che ci ha portato un orribile silenzio con le sue bombe. Il triste silenzio della morte. Riempite questo silenzio con la vostra musica. Riempitelo adesso. Raccontate le nostre storie. Raccontate a tutti la verità su questa guerra, fatelo sui social network, in televisione, ovunque. Supportateci in qualsiasi modo possiate. In tutti i modi, ma non con il silenzio. Poi arriverà anche la pace in tutte le città distrutte da questa guerra. Chernihiv, Kharkiv, Volnovakha, Mariupol e tante altre.

Nelle stesse ore, la TV russa ha censurato l'esibizione di Gaia Gozzi conntro la guerra prima della partita Inter-Juve.
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