La nuova sparata di Adinolfi: «Mussolini e Putin hanno migliorato le condizioni di vita dei ceti popolari»


Mario Adinolfi dice di sentirsi perseguitato dai gay che non si lasciano insultare da lui, sostiene di essere stato reso vittima di «apartheid» perché non lo hanno lasciato libero di poter sacrificare vite umane in cambio di un cappuccino e si dice disposto a lasciare che i militari russi stuprino bambine minorenni se il suo Putin gli offrirà uno sconto sul gas.
In occasione dell'anniversario della nascita di Hitler, il fondamentalista se n'è uscito dicendo che «Mussolini e Putin hanno migliorato le condizioni di vita dei ceti popolari». Se non è chiaro dove veda russi benestanti e neppure ci spiega come stessero bene gli ebrei o i gay deportati, evidente è il suo sostenere che la mancata promozione dell'egoismo dovrebbe portarci a volere dittatori capaci di uccidere migliaia di persone:



Tutto pare drammaticamente coerente con la sua ideologia basata sull'esaltazione dell'egoismo: i campi di sterminio vanno bene se qualche signorotto ci faceva soldi, esattamente come a lui vanno bene le bimbe ucraine stuprate se il tacere gli può far ottenere uno sconto sul gas.
Ed è quasi comico osservare come la sua "analisi" populista non prenda in esame l'incapacità imprenditoriale di russi che non erano abituati al capitalismo, preferendo sostenere che la dittatura sarebbe una risposta ai "bisogni" di un "popolo" che lui sostiene preferisca andare al bar piuttosto che salvare vite umane. E così finge di non sapere che, sino al 1991, all'interno dell'Urss non esisteva alcuna classe media, negando che Putin abbia semplicemente lasciato che qualcuno potesse arricchirsi alle spalle di altri.

Ovviamente anche il suo sostenere che Mussolini abbia migliorato le condizioni dei ceti popolari è una balla colossale, dato che è facilmente verificabile appurare che Mussolini ha diminuito i salari, sia nominali che reali, rispetto al 1921.



Non è chiaro se Adinolfi non sia in grado di verificare ciò che scriva o se ci sia del dolo nel suo tentativo di essere condiscendente verso quei fascisti che attribuiscono a Mussolini dei meriti non suoi (ad esempio, è una balla che l duce abbia inventato la pensione o che con lui i treni arrivassero tutti in orario).
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