Il leghista Pillon sporca persino la festa della mamma con la sua omofobia


Il senatore leghista Simone Pillon ha voluto sporcare persino la festa della mamma con le sue incessanti invettive omofobe.
Incurante di come lui appaia la dimostrazione vivente di come una mamma «di sesso femminile» non sia garanzia di uno sviluppo sano dei figli, il leghista inizia a giurare sulle molteplici fidanzatone di Salvini che qualcuno avrebbe «tolto di mezzo il padre». Purtroppo non spiega se i suoi riferimenti fossero al prete ortodosso, ospite del suo comizio di Verona, che sosteneva che la figura del padre non può essere esercitata se la legge impedisce al maschio di massacrare di botte la moglie.
Ed è mostrando il suo complottismo da fervente no-vax che il leghista inizia a dire che lui crede esista una fantomatica «retorica ideologica» che starebbe «cercando di far fuori la figura materna, sostituendola con due o più madri, con uomini che si sentono madri, con uteri in affitto o con surrogati biotecnici».
SE non stupisce la rabbia e l'odio che portano il senatore a dire che sarebbe colpa degli altri se i suoi figli provano fastidio verso di lui o che due padri sarebbero «uomini che si sentono madri» in quel suo dire che è la donna che si deve occupare della prole come accadeva nel Medioevo, blasfemo è il suo nominare il nome di Dio invano dicendo che «la mamma è una sola e grazie a Dio è donna di sesso femminile».
Peccato che tra le sue decantate «mamme di sesso femminile» ci siano donne che hanno uccisi figli, donne ch ehanno costretto i figli alla prostituzione, donne che hanno fatto crescere i figli in stato di abbandono o donne che hanno abusato sessualmente dei figli. ma per Pillon, è preferibile la violenza alla tolleranza o Putin piange.

Il risultato è questo schifo:



Chissà se la madre di Pillon non proverà una certa vergogna nel vedere cosa scrive suo figlio.
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