Irlanda. Rugbista aggredito per strada perché gay, forse non potrà mai più tornare sul campo


Un giocatore di rugby irlandese, di soli 23 anni, potrebbe dover abbandonare i campi da gioco dopo essere stato vittima di un ferocissimo attacco omofobico che gli ha procurato la stata fratturata la caviglia e lesioni ad un occhio.
I fatti si sono verificati dopo Evan Somers ha lasciato all'iconico George Bar di Dublino. Un uomo lo ha fermato per strada, etichettandolo con un epiteto omofobo. Poi lo ha aggredito a pugni, con una violenza al limite del disumano.
Membro dell'Emerald Warriors RFC, ossia della prima squadra irlandese di rugby inclusiva, teme di non poter mai più praticare quello sport. Ma dice anche di aver paura ad uscire di casa, sentendosi braccato e provando una forte diffidenza verso chiunque incontri per strada: «Adesso sarei più veloce a guardarmi alle spalle. Sono decisamente più paranoico e consapevole di ciò che mi circonda. Una persona non si aspetta di lasciare un bar gay, camminare per la strada e ricevere un pugno in faccia solamente perché si è gay».
Secondo un rapporto delle autorità, almeno il 13% degli uomini gay irlandesi in età adulta è stato vittima almeno una volta vittima di aggressioni fisiche. Eppure alcuni politici hanno il coraggio di sostenere l'odio omofobico dovrebbe essere ritenuta una presunta "libertà di espressione".
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