Pillon attacca il Comune di Forlì, temendo possa educare i bimbi al rispetto anziché corromperli all'omofobia


Il leghista Simone Pillon continua a ripetere istericamente che a lui (e alle lobby russe che lo hanno foraggiato con fiumi di rubli ) non sta bene che i bambini possano essere educati al rispetto prima che maturino quei pregiudizi che li renderebbero probabili elettori del suo partito. Ed è così che si mette a sbraitare come un indemaniato che lui si oppone a qualunque fora di contrasto dell'omofobia, lamentandosi se dei genitori hanno deciso di scongiurare il rischio che i propri figli possano ridursi come lui:



Se il suo dire che tutto sarebbe «gender» risulta alquanto patetico, il senatore schiuma contro un evento organizzato in occasione della Giornata internazionale contro l'omofobia. E se lui vuole che sua figlia legga solo storie di maschi che fanno incetta di fanciulle o di ragazzine che stanno chiuse in cucina ad attendere che un maschio le ingravidi, questo non significa che lui possa vietare ai genitori di poter educare le proprie figlie ad essere un qualcosa di più che una bambola gonfiabile come quelle che il suo Salvini usava sui palchi dei suoi comizi in rappresentanza delle donne.
Ed è grave che il senatore dica che l'odio sarebbe un vanto della destra e che i principi costituzionali dovrebbero essere messi in discussione dal primo integralista che è finito a processo per aver diffamato chi andava nelle scuole ad insegnare il rispetto agli studenti.
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