Pillon sostiene che il "finto Papa" avrebbe benedetto la crociata delle lobby forzanoviste contro i diritti civili


Il senatore leghista Simone Pillon sostiene che Papa Francesco avrebbe benedetto la crociata di Massimo Gandolfini, Jacopo Coghe, Maria Rachele Ruiu e Toni Brandi contro i diritti civili. Praticamente, giura che il Vaticano aiuterà le organizzazioni forzanoviste finanziate da Mosca a togliere ogni libertà di scelta a donne e malati terminali, imponendo la volontà politoca di quei lefebvriani che furono scomunicato da Giovanni Paolo II e riabilitati da Ratzinger:



Ovviamente Pillon ne approfitta per promettere che Salvini gli farà annullare il voto popolare del 1981 e che le lobby forzanoviste introdurranno leggi liberticide che lui garantisce saranno molto più restrittive di quelle polacche (dove l'interruzione di gravidanza può avvenire solo in caso di stupro, rischio di vita per la madre o gravissime malformazioni del feto).
Opinabile è anche la teoria di Pillon sul fatto che torturare i malati, promuovere omofobia o obbligate le donne a partorire possa essere ritenuto "difesa della vita", soprattutto se la sua teoria è che dovremmo prendere per buona quella loro teoria perché confezionata da questo tizio:



Ma è già tra i commenti che spuntano le prime incongruenze, dato che sono anni che le lobby integraliste invitano i propri proseliti a non riconoscere Papa Francesco e a sostenere che il papa dei leghisti sia Benedetto XVI. motivo per cui molti seguaci di Pillon si ribellano alla sua teoria odierna:



Secondo le lobby neofasciste, l'esposizione della Pachamama in Vaticano (che ovviamente non è un idolo come loro sostengono) avrebbe reso Francesco un "usurpatore del trono di Pietro" in quanto non ritenuto vicino all'estrema destra quanto il suo predecessore. Ma nell'ottica leghista, il Papa è un usurpatore se invita ad accogliere i migranti, è un pazzo quando invita a vaccinarsi ed è un amico quando benedice le organizzazioni vicine a Forza Nuova che promuovono le crociate degli evangelici statunitensi.
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