Quei populisti per cui odio, insulti e violenza sarebbero "libertà di opinione"


Attilio Negrini ci spiega che istigare all'odio sarebbe "libertà di parola" e che lui spera che i trumpiani rendano Internet un luogo in cui minacciare, insultare e diffamare anonimamente. E se la sua omofobia pare offrire chiari indizi su quale sia la parolina da sei lettere che tanto eccita usare in quanto esternazione volgare che incita all'odio, è in quel loro ribaltamento della realtà che lo troviamo a fare vittimismo perché non è stato lasciato libero di fomentare odio:



Se non è chiaro se Negrini si senta Gesù Cristo dato che si attribuisce la sua stessa età, pare molto populistico il suo dire che tutto sarebbe manifestazione di una fantomatica "libertà di espressione" che renderebbe legittimo ogni cosa. A detta sua, tutto deve poter essere detto. E dunque immaginiamo che lui sostenga sia doveroso dare spazio a chi inneggia alla pedofilia, a chi promuove il suprematismo bianco o a chi vorrebbe contribuire all'instaurazione di un nuovo nazista. Perché se lui non vuole porre limiti al degrado, tutto rischierebbe di diventare legittimo.
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