Adinolfi attacca Repubblica, insultando chi rivendica pari diritti


Mario Adinolfi è tornato ad attaccare i Pride, sostenendo che si dovrebbe dare voce a chi è contrario al principio costituzionale della pari dignità. Ovviamente tenta di proporsi cone quello che teorizza che al maschio eterosessuale bianco vadano garanti privilegi economici e sociali, in una creazione di false contrapposizioni che tanto ricorda la propaganda fascista.
E se pare evidente lui voglia diffamare Repubblica al fine di sottolineare il suo proporsi come un estremista di destra che si è riciclato dopo il suo fallimentare tentativo di candidarsi come segretario del Pd, non pare preoccuparsi di come la sua teoria lo porterebbe a dover sostenere che non si possa condannare la pedofilia senza dare voce ai preti pedofilo che vogliono poter continuare a stuprare bambine negli oratori manco se fossero membri di quei battaglioni nazisti ceceni in cui Adinolfi voleva arruolarsi:



Nel suo solito atteggiamento da bulletto, giura sulle sue due famiglie che i perfidi gay pretendono di avere i suoi stessi diritti da maschio eterosessuale bianco al fine di "drenare denari pubblici". Ossia la frase per cui è stato denunciato e che lui ha giurato su Dio di non aver mai detto (nonostante fosse riportata persino sul sito di cui lui è responsabile).
E se dovrebbe dirci di quali fantomatici soldi parla visto che non fa che sostenere che i gay dovrebbero pagargli i costi delle sue figlie, il fatto che lui si sia candidato insieme alla sua seconda moglie e alla madre immigrata pare chiarire chi miri a drenare soldi pubblici nelle proprie tasche.

Ovviamente Adinolfi non disse nulla di simile quando al loro "family day" non venne dato spazio a chiunque non condividesse le pretese delle lobby integraliste. E neppure protestò quando i suoi proseliti irrisero la Madonna portando in manifestazione carnevalate blasfeme come queste:



E così appare evidente come Adinolfi ami accusare le sue vittime di ciò che lui infligge loro, ricordando in modo preoccupante come anche i nazisti e i fascisti erano soliti fare altrettanto.
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