Borgonovo usa l'omofobia per istigare razzismo mentre inveisce contro i vaccini


Un bravo psichiatra dovrebbe indagare sulle depravazioni sessuali dei gestori di Vox News, dato che solo delle menti perverse e sessualmente malate avrebbero potuto partorire questo titolo:



Allegano poi un articolo del giornale di Maurizio Belpietro, giurando che sia stato Francesco Borgonovo a sostenere quella tesi.

Nel suo articolo, Borgonovo si lamenta che i bambini vengano educati al rispetto prima che maturino stereotipi, lamentandosi che le persone trans non vengano discriminate a scuola:

Bisogna, ad esempio, insistere con la promozione della fluidità sessuale nell'infanzia. Di casi ce ne sono ovunque in tutta Italia: numerosi istituti scolastici introducono la cosiddetta carriera alias, ovvero la possibilità per ragazzini e ragazzine di attuare una «affermazione positiva». In so stanza, è la possibilità di cambiare nome, abiti e genere senza avere effettuato una operazione, per cui un ragazzino, qualora lo desideri, può assumere identità femminile e farla ufficialmente riconoscere dalla scuola.

Ovviamente non dice che l'operazione da lui richiesta prevederebbe la sterilizzazione degli adolescenti, come tace sul fatto che per accedere alla carriera alias si deve aver iniziato un percorso di traduzione. Inoltre a ritenere che l'identità di genere possa essere "promossa" sono solo i patriarchi russi, così come il raccontare che si possa decidere di cambiare sesso come i calzini significa mentire.

Mischiando razzismo e vittimismo, Borgonovo incalza:

Ma ormai discutere di questi temi è sostanzialmente proibito, chi lo fa con spirito critico è immediatamente accusato di omofobia e transfobia. La questione viene risolta dai politici (vedi Monica Cirinnà) dando la colpa alla «intolleranza» e al «razzismo» dilaganti e intanto si continuano a costruire le autostrade della fluidità lastricate d'ideologia.
Il pensiero dominante propone un messaggio riassumi bile nel motto crowleyano «fai ciò che vuoi»: vuoi cambiare sesso? Prego. Vuoi drogarti? Prego. Vuoi toglierti la vita? Prego. Del resto questo è il messaggio chiunque può costruirsi artificialmente l'identità artificiale che preferisce. In tale ordine d'idee rientrano ovviamente anche i numerosi progetti sulla cittadinanza facile. L'ultimo, di cui si chiacchiera in queste ore in Parla mento, è lo «ius scholae».

Se è difficile comprendere il nesso tra la sua transfobia e la droga, surreale è come finisca con il tirare in ballo il razzismo urlando che a lui non sta bene si possa dare la cittadinanza a bambini sotto i 12 anni che hanno studiato in Italia per più di cinque anni.

Borgonovo spiega poi che lui ritiene che i figli dei migranti sarebbero tutti delinquenti, iniziando a dire che a lui non sta bene che si possano vaccinare i bambini. In un minestrone di slogan, se la prende pure con le mascherine e assicura che i medici mentirebbero quando negano i nessi tra patologie e vaccini creati dalla propaganda fascista.
Ed è stupefacente passi dal dire che l'omofobia è bella all'incitare al razzismo per finire a inveire contro i vaccini. Il tutto portando l'ex consigliere Fabio Tuiach ad inneggiare ad Hitler:



Ed è sempre Tuiach ad osservare come il giornale di Belpietro non perda occasione per istigare i loro lettori all'omofobia, accostando i gay al vaiolo mentre invitano a non vaccinarsi sulla base della propaganda negazionista:



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