Elio Vito presenta un'interrogazione dopo il suicidio di Cloe Bianco. Il Ministero promette verifiche


Dopo il tragico suicidio di Cloe Bianco e le mancate scuse dell'assessore Donazzan, Elio Vito ha presentato una interrogazione parlamentare per conoscere le valutazioni del governo sulla vicenda:

Al Ministro dell'istruzione, al Ministro per le pari opportunità e la famiglia. — Per sapere — premesso che:
la tragica scomparsa di Cloe Bianco, che ha recentemente posto termine alla sua esistenza, una esistenza gravemente segnata da discriminazioni ed esclusioni, pone ancora una volta il tema del rispetto, della non discriminazione, della non esclusione delle persone per il sesso, il genere, l'orientamento sessuale, l'identità di genere. Un rispetto che le istituzioni devono tutelare e contribuire a diffondere nella società;
Cloe Bianco, invece, è stata vittima di intollerabile discriminazione, di veri e propri atteggiamenti transfobici, che portarono persino alla sua sospensione dall'attività di insegnamento; dopo il tragico gesto di Cloe Bianco sarebbe stato necessario, doveroso, che l'assessore Elena Donazzan, tra i protagonisti dell'episodio dell'allontanamento dall'insegnamento di Cloe Bianco, esprimesse, per il ruolo e le responsabilità pubbliche che ricopre, un gesto, un segno, una parola di scuse, di condoglianze, di commozione. Questo gesto, queste parole sono invece mancate;
ad avviso dell'interrogante, questo silenzio pare incompatibile con i valori e i compiti che devono sempre avere i rappresentanti delle istituzioni e pare opportuno all'interrogante medesimo che si dimetta o si sostituisca l'assessore Elena Donazzan
quali siano le valutazioni di competenza dei ministri interrogati sui fatti esposti in premessa.

In seguito alla richiesta, il Ministero dell'Istruzione ha finalmente annunciato che farà approfondimenti. «Meglio tardi che mai -commenta Vito- spero che gli approfondimenti porteranno alle dimissioni di Donazzan ma occorreva aspettare il suicidio di Cloe Bianco?».

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Nella foto: Elena Donazzan al congresso anti-gay di Verona.
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