Mario Adinolfi vorrebbe un divieto ai Pride durante il silenzio elettorale


Mario Adinolfi continua a fare vittimismo, sostenendo che il suo partito omofobo sarà penalizzato da quei Pride che porteranno in piazza chi chiede pari dignità. Ed è surreale sostenga che non si possa essere gay se non si è di sinistra, quasi riconoscesse apertamente che l'omofobia è ormai diventata parte integrante delle campagne dei partiti populisti che si ispirano ad Ungheria e Polonia:



In realtà il Pride si chiama soltanto Pride e non è una manifestazione partitica. Ed è curioso che Adinolfi non chieda un divieto alle messe, nonostante molti parroci useranno i loro pulpiti per fare propaganda politica.
Ma probabilmente il Pride non c'entra proprio un bel nulla, ma Adinolfi parrebbe non pare avere altri argomenti oltre la sua incessante e monotona invettiva contro i gay. Senza scatenare un po' d'odio indicando il nemico, cosa rimarrebbe al povero Mario?
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