Provita Onlus minaccia la diffamazione di qualunque politico osi patrocinare i Pride


Da un'organizzazione forzanovista era facile attendersi azioni squadriste, ma pare inaccettabile che la lobby di Provita Onlus arrivi a minacciate pubblicamente la presidentessa di una Regione perché la sua giunta ha osato disobbedire ai loro ordini.
Minacciando che loro diffameranno Donatella Tesei sino a quando lei non si pregherà alle loro pretese e ritirerà il suo patrocinio al Pride, Jacopo Coghe pare aver investito molti rubli per affittare camion vela ed intere pagine sul quotidiano di Maurizio Belpietro (già sponsor unico del congresso di Verona organizzato proprio da Provita Onlus, Pillon e patriarcato russo):



Davanti ad un simile dispendio di odio, energie e rubli, c'è chi pensa che ad orchestre il tutto possa essere stato Simone Pillon, il quale potrebbe aver deciso di mettere a frutto l'omofobia coltivata negli anni per disfarsi di possibili contendenti ad una poltrona da senatore. E così si comprano camion velada parcheggiare in Corso Vannucci in cui si asserisce che Donatella Tesei sarebbe una «traditrice» dell'agenda omofoba dettata da Mosca.
Inoltre Pillon ha cercato anche di dividere la maggioranza che guida il Comune di Terni: Forza Italia e Fratelli d’Italia hanno infatti votato a favore del patrocinio al Pride, mentre la Lega ternana si è schierata contro. La spaccatura si sentirà, ma non è chiaro se sarà utile. Come osserva Umbria24, non c'è stato un solo prete che si sia schierato con le furiose polemiche di Pillon nonostante lui ami abusare della religione come strumento di promozione della discriminazione:

E la Chiesa umbra cosa dice? Non c’è nessuno – nemmeno un prete – che abbia mostrato simpatia per le furiose polemiche di Pillon contro la Tesei. E questo fa loro onore. Anche in passato le gerarchie non avevano apprezzato la faziosità del senatore. Grazie a lui, chi volesse esprimere oggi posizioni critiche sul gay pride, si troverebbe isolato, o meglio, imbrancato con un gruppo di fanatici: l’incursione integralista di Pro Vita ha trovato infatti come unico alleato Adinolfi – il politico più solo e meno votato d’Italia.

Donatella Tesei aveva concesso il patrocinio dando prova di portare rispetto anche verso posizioni molto distanti dalle sue. Pillon è intervenuto urlano che lui vuole imporre il suo volere, forse sperando che il proporsi come un dittatore possa portargli consensi tra le frange più estremiste.
«Se il centrosinistra umbro avesse cercato di architettare un attacco politico tanto grave ed efficace quanto quello del senatore spaccatutto, non ci sarebbe riuscito», commenta Umbria24.

Dal canto cui, l'organizzazione Provita Onlus (che mai si muoverebbe senza il consenso del loro Pillon) ha diramato un'altra lettera zeppa di minacce e promesse di ritorsioni:

Oggi Pro Vita & Famiglia ha acquistato una pagina sul quotidiano nazionale La Verità per denunciare il tradimento politico della Presidente di centrodestra dell’Umbria Donatella Tesei.
Dopo aver lucrato i voti delle famiglie in campagna elettorale, promettendo di non promuovere in alcun modo l’ideologia gender e l’utero in affitto, la Tesei ha concesso il patrocinio della Regione e un finanziamento pubblico al gay pride… che promuove gender e utero in affitto.
Se entro sabato 25 giugno, quando si svolgerà il gay pride a Perugia, il patrocinio non sarà stato ritirato, alle prossime elezioni amministrative in Umbria inviteremo espressamente le famiglie a non votare per la Lega. Ci muoveremo ugualmente in tutti i casi e i territori in cui qualsiasi partito di centrodestra inseguirà i capricci della lobby LGBT.
In Piemonte, ad esempio, il Presidente Alberto Cirio si dice disposto a concedere il patrocinio all’Europride che si potrebbe svolgere a Torino (una specie di ‘super gay pride’ internazionale).
Cirio è di Forza Italia. Se darà il patrocinio, alle prossime regionali in Piemonte inviteremo a non votare Forza Italia.
E così via, di Comune in Comune, di Regione in Regione. Tireremo le somme generali alle elezioni politiche.
Adesso basta chiacchiere, conteranno solo i fatti. Petizioni, mail, telefonate, camion vela, affissioni, pagine sui giornali, manifestazioni, flash-mob e tutto quanto servirà a far capire a quei partiti che dicono di voler rappresentare i nostri valori che inseguire le follie LGBT non paga. Anzi, costa caro.

Ovviamente, faremo anche l’opposto. Dove i partiti si dimostreranno fedeli ai patti e agli elettori, ne daremo pronto riscontro. Sempre in Umbria, la maggioranza di centrodestra a Terni guidata dal Sindaco Leonardo Latini della Lega ha respinto la proposta di patrocinare il gay pride. Un merito di cui ci ricorderemo.
I consiglieri di Fratelli d’Italia si sono invece astenuti, e questo è grave perché su gender nelle scuole, utero in affitto e distruzione della famiglia, nessuno può pensare di lavarsi le mani.
Il nostro non è un posizionamento pro o contro questo o quel partito o questo o quel leader. I leader, tutti, passano. Le scelte politiche, e i loro effetti, restano.
Noi vogliamo assicurarci che le scelte politiche, di tutti i partiti, difendano il bene comune e comunque rispettino i patti presi in campagna elettorale.
In futuro, dunque, riceverai comunicazioni da parte di Pro Vita & Famiglia quando si dovrà scegliere per chi votare. È un servizio che avrà bisogno di molte più risorse ed energie di quelle che abbiamo a disposizione, ma ritengo sia un punto essenziale per il futuro.

Un caro saluto, e grazie sempre del tuo sostegno.
Il tempo delle chiacchiere è finito.
In alto i cuori,

Jacopo Coghe

Se andrebbe capito chi mai abbia dato lo status si "onlus" e garantisca un finanziamento pubblico ad un'organizzazione che pretende di dare ordini alle istituzioni e che promette di incentivare la discriminazione di interi gruppi sociali, il signorino Cogehe risulta imbarazzante nel suo sostenere che l'odio sarebbe "un bene comune" mentre chiede che il governo dell'Italia sia consegnato nelle mani di lobby di estrema destra finanziate da Mosca.

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