Regione Lombardia rassicura Mosca sul negato patronato al Milano Pride


Secondo quanto dichiara la lobby omofoba gestita da Brian Brown, ossia l'organizzazione di Mosca alla quale sono consorziati le varie organizzazioni omofobe italiane, sarebbe sulla base delle accuse di «blasfemia» avanzate dal senatore Pillon contro tre singoli manifestanti del Cremona Pride che Regione Lombardia avrebbe ritirato il suo patrocinio al Milano Pride.
La lobby di Brian Brown, che fu accolto dalla Duma a sostegno delle leggi russe contro la fantomatica "promozione dell'omosessualità", sostiene che Regione Lombardia contesterebbe imprecisati «episodi che hanno provocato critiche istituzionali e dell’opinione pubblica».
Peccato che la medesima regione concesse il patrocinio a discussi congressi anti-gay, continuando a concederli anche dopo che un prete condannato per pedofilia venne ospitato tra le autorità. Chissà, forse i leghisti preferiscono i pedofili a chi e vittima della diffamazione di Pillon, anche in considerazione dell'età delle delle giovanissime ragazze che i ricchi senatori cinquantenni si vantano di portarsi a letto me tre dicono di voler difendere la famiglia tradizionale.

Esultano alcuni gruppi estremisti, peraltro rifiutandosi di usare la parola «gay» quasi volessero ostentare il loro livello di perversione omofoba:



La lobby di Brian Brown sostiene di essere in possesso della lettera di rifiuto, anche se non si capisce perché mai Regione Lombardia avrebbe dovuto informate le lobby evangeliche della loro esecuzione degli ordini di Pillon:



Peccato che a livello pratico non cambierebbe praticamente nulla, ma sarebbe solo l'ennesimo atto che dimostrerebbe la sudditanza alle lobby straniere da parte dei sedicenti sovraniti.
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