Giuliano Guzzo non crede alla rivoluzione francese


Giuliano Guzzo lavora nella redazione del quotidiano populista di Maurizio Belpietro e per l'organizzazione forzanovista Provita Onlus e deve quasi tutta la sua carriera all'essersi offerto come sostenitore e promotore dell'isteria "gender".
E se lui dice di credere ciecamente alle teorie ideate da quel loro sacerdote che è stato processato per abusi sessuali, dichiara di non credere alla rivoluzione Francese. Anzi, sostiene che tutta la vicenda sarebbe una "fake news":



Senza mai citare alcuna fonte, dichiara che durante la presa della Bastiglia, avvenuta il 14 luglio 1789, sarebbero stati liberati «meno di dieci prigionieri» che lui sostiene fossero «quattro falsari, due pazzi poi trasferiti in manicomio e un maniaco sessuale». Teorizza poi che «gli scheletri rivenuti nella fortezza, la prova provata di quanto fosse mostruosa, erano in verità dei suicidi parigini che, non potendo essere tumulati in terra consacrata, furono deposti in un cortiletto interno».
Sulla base di quelle sue teorie, decide che la rivoluzione francese (così sgradita a Pillon) sarebbe una bugia dato che lui ha stabilito che «il mitico evento quindi fu, ad esser buoni, una colossale farsa o, come si usa dire oggi, una fake news. A dire il vero, però, un po’ tutta la Rivoluzione francese è stata una bufala, come attestano fior di studi storici».
Storici di cui lui si guarda bene dal fare i nomi. Ma lui preferisce a dire che la rivoluzione francese avrebbe portato a presunti «crimini he neppure i nazisti fecero con gli ebrei», quasi come se i fatti storici potessero essere messi a confronto senza tenere conto della loro epoca.
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