Mario Adinolfi: «In caso di stupro, l'importante è che il bambino nasca. La 194 va cancellata con il Napalm»


Mario Adinolfi ama trincerarsi dietro ad una fantomatica "libertà di opinione". Ma davvero fossimo davanti a delle opinioni, il suo dirsi contrario ai matrimoni gay dovrebbe limitarsi a portarlo a non sposare un gay. Nel momento in cui Adinolfi chiede leggi che impongano la sua presunta "opinione" agli altri e puniscano chi non aderisce al suo pensiero, l'impressione è che si possa parlare più di totalitarismo che di "opinione".
Ma dato che Adinolfi non vuole limitarsi a vitare l'amore ai gay ma pretende pure di vietare i divorzi, il diritto di scelta delle donne, il diritto di scelta dei malati e il diritto alla vita dei migranti, la faccenda si fa complicata. Anche perché è curioso dica che gli altri non devono poter scegliere mentre lui dichiara di essere «fiero» di aver violato la legge sull'obbligo vaccinale perché lui dice che sul suo copro vuole decidere lui (ma sui corpi degli altri vuole sempre decidere lui).

In una surreale intervista in cui festeggia i trumpiani che hanno vietato l'aborto alle donne (o, più verosimilmente, le spingeranno ad abortire nella clandestinità con grucce e pompe della bicicletta), Adinolfi sostiene che che se «non vuoi diventare omicida devi essere obbligata a consentire che il bimbo nasca». Ed è indicativo parli esplicitamente di voler «obbligare» le donne a fare ciò che lui ordina.
Inizia poi a dire che imprecisati «laici» userebbero «l’aborto come strumento di contraccezione» e che «nove volte su dieci, giovani donne rinunciano ai loro figli per ragioni futilissime, diciamo pure del cazzo». Dice anche che la Legge 194 «va cancellata con il Napalm» e che l'Occidente «non può più permettersi l’olocausto dei suoi figli», arrivando a paragonare l'interruzione di gravidanza ai crimini nazisti.
Definisce «meschino» chi gli ricorda che lui è divorziato mentre va in giro a chiedere che il divorzio sia vietato agli altri, asserendo che lui si ritiene «come uno che per strada interviene per fermare un omicidio». Riguardo alle donne vittima di stupro, Adinolfi non ha dubbi: «L'importante è che il bambino nasca».

Peccato sia opinabile pensare che il boom economico degli anni '80 dipendesse dalle leggi contro il divorzio o contro l'aborto, ma Adinolfi pere uno di quei signori che vanno in giro a dire che si stava meglio quando si stava peggio. Un atteggiamento che il Papa ha definito con il termine «indietrismo» mentre invitava a non cadere nel tranello di chi invita a restare «incatenati come Pietro nella prigione dell'abitudine, spaventati dai cambiamenti e legati alla catena delle nostre consuetudini».
E sarebbe interessante conoscere su quali basi Adinolfi dichiari che le donne che prendono una decisione difficile come l'aborto lo farebbero per motivi che lui definisce «del cazzo» in quella sua solita abitudine ad usare le parolacce al posto delle argomentazioni.

Tra i commenti, Adinolfi si dice certo che senza diritti si stesse meglio. Ovviamente non pare considerare l'ipotesi che lui guardasse il mondo con gli occhi di un bambino e non vedesse la realtà, dato che è improbabile stesse meglio la donna che veniva picchiata dal marito e non poteva andarsene o il gay che rischiava di essere picchiato a morte. Al massimo stavano meglio i malati, dato che ai tempi si moriva e non c'era Adinolfi a chiedere che l'agonia fosse prolungata con metodi che ai tempi non esistevano:



Curiosa è anche la sua teoria sul fatto che la colpa del suo divorzio fosse della legge sul divorzio, dato che lui si sarebbe sposato «con leggerezza» perché «c'era il divorzio» e non perché lui teorizza la castità prematrimoniale e a vent'anni era probabilmente assalito dagli ormoni:



Quindi, se non ci fosse stato il divorzio, lui non si sarebbe sposato con la donna a cui ha giurato eterno amore davanti a Dio? Perché se lui vuole proporsi come il fondamentalista religioso che vive di dogmi, dovrebbe ben sapere che per la Chiesa non esiste divorzio e che quindi non ci sarebbe stato motivo di spostarsi in Chiesa «con leggerezza» come lui sostiene?
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