Gli adinolfiniani tornano ad irridere il femminicidio


Attilio Negrini continua ad irridere il femminicidio, in conformità con la campagna promossa da un senatore leghista come Pillon che ha invitato a Verona un prete ortodosso che difendeva i mariti che picchiano le mogli o di un Adinolfi che chiede la sottomissione femminile.
Nonostante il termine "femminicidio" indichi una qualsiasi forma di violenza esercitata sistematicamente sulle donne in nome di una sovrastruttura ideologica di matrice patriarcale, allo scopo di perpetuarne la subordinazione e di annientarne l'identità attraverso l'assoggettamento fisico o psicologico, fino alla schiavitù o alla morte, il signor Negrini si inventa che se una donna uccide il marito perché vittima di violenze, quello andrebbe ritenuto un "maschilicidio".
Peccato che non si capisca dove vedrebbe il tentativo di imporre una "subordinazione", anche se appare chiaro la rivendicazione misogina del suo scrivere:



Il bello è che questi sono gli stessi che poi vanno in giro ad urlare che "la difesa è sempre legittima" quando un leghista spara alle spalle di un uomo disarmato...
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