Adinolfi continua a spararle grosse sul numero di morti da Covid


Mario Adinolfi appare alquanto noioso nel dire sempre le stesse cose. Quando non dice che lui ha deciso che i vaccini sarebbero lo sterco del demonio o che la segregazione razziale fosse una passeggiata rispetto al fatto che gli venisse chiesto di farsi un tampone in quanto soggetto che aveva intenzionalmente deciso di costituire un pericolo per la salute altrui, spesso ama pubblicare uno scatto che lo ritrae insieme a Cossiga. E tutte le volte asserisce che il defunto ministro dell'Interno ai tempi del rapimento Moro gli avrebbe privatamente detto frasi utili alla sua propaganda incentrata quasi unicamente sul suo odio nei confronti di Draghi.



Attribuire ad un morto frasi non verificabili non pare corretto, ma stiamo parlando di Adinolfi, quindi non dovremmo stupircene.

Non contento, inizia a strillare che sarebbe colpa di Speranza se i no-vax come lui hanno contribuito ad uccidere 174.000 persone. E se l'Europa intera ci ha riconosciuto una buona gestione della pandemia, il no-vax di estrema destra da finta di non sapere che senza mascherine, vaccini e misure di contenimento gli ospedali sarebbero arrivati al collasso e i morti sarebbero stati almeno il doppio.



Forse l'Ordine dei Giornalisti dovrebbe spiegare al suo iscritto che i morti vanno rapportato al numero di abitanti. In Europa siamo stati colpiti per primi ma hanno fatto peggio vari Paesi dell'est. Inoltre in Italia sono stati conteggiati anche coloro che post-mortem risultavano positivi pur con altre patologie, mentre in altri Paesi si รจ scelto un conteggio diverso.
Paragonare dati a caso non ha senso. E se quel paragone viene usato a fini propagandistici, si potrebbe anche tenere che dietro a quelle bugie ci sia dolo.
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