Il pastore Luigi Carollo annuncia una "resurrezione" di un bambino


Il pastore Luigi Carollo sostiene che un bambino del Summercamp sarebbe «risorto». In realtà è semplicemente stato rianimato, secondo quelle comuni prassi mediche che il partito che lui invita a votare definirebbe probabilmente come "dittatura sanitaria" visto che il bimbo non ha fornito esplicito consenso alle cure ricevute. E un arresto cardiaco non provoca morte celebrale, come nel caso di quei bambini inglesi che Pillon vuole tenere attaccati alle macchine dopo la loro morte. Fatto sta che il pastore scrive:



Naturalmente chiunque può pensare ciò che vuole, dato che è lecito che si possa pensare che Dio faccia scelte sbagliate e che basti pregare contro le sue decisioni per convincerlo a fare quello che il Carollo di turno gli chiede. Ma quella teoria aprirebbe un dibattito che ci porterebbe a dover incolpare Dio o chi non prega contro le sue scelte davanti ai bambini che sono morti.
Inoltre Carollo non è forse lo stesso pastore che va in giro a dire che le persone lgbt dovrebbero essere ritenute sbagliate perché "Dio non fa errori" e dunque non è da accettare chi ha un'identità di genere non conforme al sesso biologico? E se "Dio non fa errori", perché allora aveva sbagliato a far arrestare il cuore di quel bambino e le preghiere le avrebbero fatto ravvedere in modo che fosse fatta la volontà di Carollo e non quella di Dio?

Inoltre il pastore Luigi Carollo continua ad abusare della religione per dare campagna elettorale a sostegno dei populisti e dell'ulra-destra di Mario Adinolfi. E così ci spiega che a lui non frega nulla di chi non poteva andare a lavorare per salvaguardare la salute pubblica, lui vede una fantomatica persecuzione dei sedicenti "cristiani" nelle misure di contenimento della pandemia.
Nonostante la Lega abbia votato tutto ciò che Adinolfi, Forza Nuova e CasaPound contestano, il pastore Carollo parrebbe assolve Salvini perché omofobo e razzista:



Nelle scorse ore il profilo Facebook di Carollo è stato sanzionato per invitamento all'odio.
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