Carlotta Toschi sostiene che il ddl Zan riminaccerebbe «coloro che perseguitano per motivi di religione»


Mario Adinolfi continua ad inveire contro la Meloni, sostenendo che lui la ritenga non sufficientemente omofoba e pronta a cancellare i diritti delle donne. Promettendo che lui obbligherà le donne a partorire contro il loro volere e che lui discriminerà le famiglie gay impedendo che alle loro relazioni possa essere riconosciuto un valore giuridico, scrive:



Tra i commenti arriva anche la solita Carlotta Toschi, sua candidata alla Camera e legale del pastore Luigi Carollo. Ed è davanti a quel post che la signora commenta:



Sarebbe curioso sapere chi intenda per persone che sarebbero "perseguitati per motivi di religione" dato che domenica mattina, durante il suo comizio elettorale nella chiesa dei Carollo, definì in quei termini ogni diritto di critica alle loro teorie contro le famiglie gay, come il sostenere che i gay sarebbero "sbagliati" o che la pedofilia vada ritenuta come un "orientamento sessuale" contemplato dal ddl Zan.
Inoltre l'avvocatessa dovrebbe ben sapere che le convinzioni religiose sono contemplate da quella Legge Reale-Mancino che il ddl avrebbe esteso solo in parte alle vittime di reati dettati dall'odio omofobico. Ma un "reato" resta reato anche se lei sostiene venga argomento con presunte convinzioni religiose. Altrimenti anche gli omicidi dovrebbero restare impuniti se l'imputato dice di credere ai sacrifici umani.
Inoltre appare abbastanza ininfluente quale sia il presunto "pensiero" di Adonolfi, Toschi e Carollo contro i gay, dato che è l'articolo 3 della nostra Costituzione a sancire che non è legittimo negare pari diritti agli altri. Una avvocatessa dovrebbe saperlo.
Commenti