Mario Adinolfi è tornato ad usare le sue figlie a fini di campagna elettorale


Mario Adinolfi è tornato ad usare le sue figlie a fini di campagna elettorale. Dopo la canzone che racconta di uno stupro minorile che lui ha dedicato alla figlia minorenne avuta dalla sua seconda moglie, oggi chiede alla sua primogenita di farsi ingravidare al più presto. Ed è curioso il suo pensiero non vada alla figlia, magari augurandole di trovare la persona giusta o di sperimentare quella genitorialità che lui sostiene vada negata ai gay, preferendo concentrarsi sul suo desiderio di essere nonno.
Ma tutto pare avere un senso, dato che Adinolfi antepone sempre i suoi desideri agli altri, anche quando si dice pronto a sacrificare la vita degli ucraini in cambio di uno sconto sulla bolletta o si dice disposto a contagiare qualcuno pur di andarsene al bar.



Quindi sua figlia non dovrebbe partorire giovane nel suo interesse, ma dovrebbe farlo per compiacere i desideri di un padre che forse non vede l'ora di avere dei nipoti da usare nelle sue campagne elettorali.
Inoltre, dopo che Adinolfi ha divorziato e si è fatto un'altra famiglia con un'alta donna, quella bimba è cresciuta con la madre. E quando Adinolfi asserisce sua crescita bene, parrebbe smentire le sue stesse teorie sulla cosiddetta "famiglia tradizionale".

Discutibile è anche il suo puntare sul vittimismo asserendo che era povero. Così poveri che nel '94 diede 50 milioni di lire in un fondo che divenne la truffa dei Parioli:



E neppure sappiamo quale causa avrebbe vinto, dato che Adinolgi giura che lui non ha mai denunciato nessuno in vita sua:



Ma forse anche quella era una bugia, visto che ha anche giurato di aver querelato chi ha espresso opinioni a lui sgradite:



E qui i casi sono solo due: o mente quando dice di non aver mai querelato qualcuno, o mente quando giura di aver querelato qualcuno.
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