Il Brasile liquida Bolsonaro: Lula è il nuovo presidente


Jato. Bolsonaro è tato sconfitto alle urne e Lula, l'ex sindacalista che ha fondato il partito dei lavoratori, torna alla presidenza dopo dodici anni. Ma suscita preoccupazione pensare che il 49% dei brasiliani fosse disposto a rinnovare l'incarico ad un Bolsonaro che ha negato la pandemia e che ha promosso odio omofobico arrivando a vomitare frasi come: «Non sarei capace di amare un figlio gay. Preferirei vederlo morto in un incidente piuttosto che con un uomo».
Il pericolo del populismo è dunque tutt'altro che sconfitto, dato che gran parte dell'ideologia inferta al Brasile da Bolsonaro continuerà a contare sull'appoggio di una porzione considerevole della popolazione, quasi come se il voler far leva sull'egoismo e sul menefreghismo sia un qualcosa che riesce ad attrarre elettori nonostante abbiano condotto a quattro anni di politiche a dir poco disastrose.
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