Il monologo di Daniele Gattano contro gli omofobi


Daniele Gattano è stato ospite de Le Iene per presentare un monologo sugli omofobi. E lui non ha esitato a fare nomi e cognomi, a fronte di un governo che sarà guidato da Giorgia Meloni che nega di essere omofoba mentre dai fascisti di Vox a sbraitare contro un fantomatico "gender" (anche se poi si è messa a sbraitare che lui vuole essere chiamato al maschile perché il presidente non è un lavoro da femmine) o asserisce che i gay minaccerebbero imprecisate "famiglie tradizionali" che non paiono la sua (dato che lei sta con un trizio che dice di non credere al matrimonio e che ha preferito ingravidarla in quanto donna single priva di legami con lui).

Dal palco dello show, Gattano ha dichiarato:

Quando sento Giorgia Meloni dire ‘Io non sono omofoba’ mi fa ‘na tenerezza: perché è brutto non accettarsi. Io ne so qualcosa: quando mi veniva duro guardando Gerry Scotti in tv – ognuno c’ha i suoi gusti – mi dicevo ‘Io non sono gay, sono un grande amante dei quiz. Poi però mi sono accettato, ho fatto coming out, solo che gli omofobi non si accettano, non fanno coming out, non dicono ‘Io sono omofobo’, ci girano attorno: il ddl Zan lo dobbiamo rivedere, i bambini hanno bisogno di una mamma e di un papà, Putin grande politico …” Invece Putin chapeau, è omofobo dichiarato, Putin la legge anti-gay te la fa, l’omosessuale in Cecenia te l’ammazza, forse un pelino troppo. Ecco, Putin è un omofobo che lo ostenta, è il Malgioglio degli omofobi.

Ed ancora:

Invece uno che mi ha detto ‘Sono fascista’ l’ho beccato su Grindr. Prima di incontrarci mi ha scritto ‘Sono fascista’. Meno male, ho pensato, almeno mi arriva in orario”. […] “Visto che noi gay c’abbiamo la Giornata mondiale del coming out, facciamola pure per gli omofobi. Scegliamo una data simbolica. Quand’è il compleanno di Lorenzo Fontana 10 aprile? Segnatevela.

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