Forza Nuova difende Tuiach dopo la condanna: «Ci vuole il piombo. Sopprimere i gay è prioritario»


L'ex consigliere leghista Fabio Tuiach è stato condannato a due anni di carcere per aver diffamato la vittima gay di un pestaggio omofobo, spingendosi sino a lanciare accuse di pedofilia contro la vittima. Quindi risulta molto ridicolo mentre nega l'evidenza dei fatti, si diverte ad evocare Hitler, vomita i soliti insulti razzisti e inneggia all'Olocausto:



La situazione non migliora quando il camerata triestino tenta di auto-proclamarsi "martire" in una chiara bestemmi a Dio, scrivendo:



Il nesso tra il suo disco eccitato per chi uccide i gay e il suo sostenere che i migranti andrebbero fatti morire? Nessuno, ma lui parrebbe provare piacere nel dire che i gay sarebbero «deviati» e che farebbero bene ad ucciderli perché lui, in qualità di immigrato istriano, ama dire che gli immigrati sarebbero molestatori di minorenni. Eppure Italia Mansile dice che sia ingiusto che chi vomita odio debba pagarne le conseguenze:



Tale Pamela Testa,c he presumibilmente è la militante di Forza Nuova che andò a Roma a partecipare agli sconti di piazza dei no-vax con assodo una maglietta con scritto "boia chi molla", scrive:

Una sentenza che ha dell’incredibile e che ha un duplice intento, colpire senza mezzi termini un anti-globalista che a Trieste è divenuto troppo scomodo nonché istaurare con la forza il “credo LGBT”. È buon costume affermare che le sentenze non si discutono, semmai contro le stesse si ricorre per tutti gli stati di giudizio previsti dalla Costituzione, ma di fronte alla semplicemente spropositata (e uso un eufemismo) condanna inflitta l’altro giorno al nostro Fabio Tuiach, io come cittadina italiana mi sento non soltanto scandalizzata bensì pesantemente offesa.

E così la signora Pamela si dice «offesa» dai principi costituzionali e dall'impossibilità di poter delinquere impunemente. E davanti ad un Tuiach che si divertì a insinuare che l'aggressione omofoba sarebbe stata dettata dal fatto che «forse ha litigato con il fidanzato per la vasellina», la signora Pamela inizia a starnazzare: «Nulla quaestio poi sull’uso della vasellina, lubrificante che ha un’infinità di applicazioni e che – di certo – non è sconosciuto neppure alla comunità LGBT». E poi riparte:

“Grande solidarietà da parte di tutte le forze politiche ma ricordiamoci che in più di un terzo dei paesi al mondo non esiste il problema omofobia perché per i gay c’è il carcere o la pena di morte. Noi avevamo il rogo un tempo, mentre in Russia c’è la legge anti–gay come in tutto l’Est e per questo loro non accolgono palestrati che fuggono da paesi omofobi”.
Dunque? Non è forse vero che nella parte più “cattiva” e “retrograda” del mondo (si perché noi siamo sempre in quella giusta) l’omosessualità e tutte le altre inclinazioni sessuali sul genere sono condannate per legge? È forse già vietato riferirsi e pubblicare fatti e questioni che riguardano i Paesi islamici e la Russia “omofoba” di Putin?
Non è forse vero che storicamente, anche in Italia, è comunque esistita una brutale repressione degli stessi, come per altre categorie di persone che di certo non meritavano di essere arse vive?

Se la signora non capisce il senso delle parole, forse non dovrebbe urlarlo ai quattro venti. Infatti Tuiach ha più volte elogiato chi uccide i gay, ha elogiato l'omofobia di Putin e ha espresso concetti che la signora tenta di negare abbia mai sostenuto. Nagerqe tutto questo significa negare l'evidenza. Ed è sempre basando le sue invettive sulla menzogna che la signora Pamela inizia a diffamare i giudici e a strillare che lei non sta bene che chi promuove odio possa doverne rispondere:

Fa parte nella nostra storia tutto ciò, e benché si tratti di una storia riprovevole non può comunque essere cancellata e nemmeno cambiata, tantomeno dalle motivazioni ingiuste d’un ingiusto giudice, il quale sa benissimo che questa sua sentenza può essere facilmente impugnata ed anche ribaltata in appello ma, per intanto, procura una grana enorme all’imputato a cui peraltro si aggiunge un risarcimento da 15.000 euro, ovviamente da versare all’associazione dei diritti LGBT che lo ha trascinato in Tribunale e che ha addirittura avuto la sfacciataggine di costituirsi “parte civile”, questo con lo scontatissimo beneplacito di tale Organo giudicante e che sin dall’inizio faceva capire da quale parte sarebbe poi andato il “libero convincimento” del giudice.
Non poi c’è stato alcun “in dubbio pro reo”; per il Tribunale del capoluogo giuliano Tuiach è REO e basta, addirittura con più del raddoppio di pena rispetto all’iniziale richiesta di condanna (cosa alquanto infrequente nelle aule di Giustizia italiane) e questo ha del ragionevolmente incredibile oltre che del giuridicamente inammissibile.

Inizia così a inventarsi le leggi, negando che la diffamazioneesiste nel momento in cui la vittima citata da Tuiach risulta identificabile (come lo era). Ed è surreale dica che i camerati si sentono libero di delinquere contro interi gruppi sociali perché non ci sarebbe un ddl Zan grazie all'impunità che Pillon ha garantito a chi inneggia ad Hitler:

Non sono una giurista, ma so comunque che per materializzarsi il reato di diffamazione deve essere diretto a persona o gruppo di persone inequivocabilmente identificabili, questo per evitare che chiunque possa indiscriminatamente denunciare chicchessia per il solo fatto di sentirsi “toccato” da un articolo come da un commento social, e non mi pare proprio che Fabio Tuiach nel suo post abbia esplicitato nomi e cognomi, tantomeno citato quelli di associazioni “gaye”, e proprio al riguardo esistono già molteplici quanto chiarissime sentenze della Cassazione che questo togato triestino farebbe assai bene a leggersi, perché dubito fortemente ne abbia mai sentito parlare.

A qual punto, il giornaletto di estrema destra inizia a dire che Tuiach sarebbe razzista e omofobo perché "cattolico" e che loro non vedono alcuna violenza in lui nonostante lui dica che si starebbe allenando in palestra con l'obiettivo di andare in giro a picchiare la gente:

Che opinione posso dunque farmi di un’ingiustizia del genere, se non ricordare che Fabio Tuiach per una certa Trieste è personaggio alquanto scomodo – anzi detestabile – perché prima consigliere comunale di FN e poi in primissima linea durante le proteste dei portuali ad ottobre e novembre 2021? Perché poi i giornalai di regime debbono sempre ricordare i suoi brillanti trascorsi sportivi definendolo puntualmente “ex pugile”, dandogli così un’immagine di persona violenta quando Fabio è invece la persona più cattolica oltre che mite del mondo?
È dunque oltremodo evidente che nel diffamare in questa sciagurata Italia esistono due pesi e due misure (QUANDO e soprattutto SE veramente esistono…), ed io ho sincera preoccupazione nell’immaginare quando l’ideologia “genderista” si sarà definitivamente insinuata in tutti i gangli nevralgici del Paese, e con tanto d’una qualsiasi “legge Zan” per la quale se litigo con il mio vicino gay e questo m’insulta dicendomi “puttana” è forse censurabile, mentre se io gli ribatto “frocio” divento una criminale da rinchiudere in galera.

Insomma, la signora inizia a dire cose a caso, mentendo su tutto. Infatti il ddl Zan non funziona come sostiene lei, così come bisogna essere davvero molto blasfemi per odiare Dio al punto da sostenere che Tuiach possa essere definito "cristiano".

Tra i commenti all'articolo, troviamo un "prete ortodosso no-vax" che elogia Tuiach per la sua diffamazione mentre si dice fiero di aver sostenuto che i vaccini sarebbero "satanici". E a lui si accoda un simpatizzante di Putin che, tra i suoi elogi ai militari impegnati in stupri minorili, incita a uccidere i gay nel nome di Tuiach:



Chissà che la Procura non possa decidere di capire chi è che scrive «ci vuole piombo e guerra civile» prima di affermare che «sopprimere gli arcobalenati è prioritario».
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