I sostenitori della Meloni che paragonano il rave di Modena al lockdown


Ci spiace per il pastore Luigi Carollo, ma ad essere stato contestato non è stato tanto lo sgombero del rave party di Modena, quanto il fatto che la Meloni lo abbia strumentalizzato come pretesto per limitare le libertà dei cittadini. Nonostante tutte le operazioni di polizia si siano concluse senza alcuna opposizione da parte dei partecipanti attraverso le norme già vigenti nel nostro ordinamento, è col pretesto di essersi inventata una fantomatica "emergenza rave" che la Meloni ha firmato un ddl liberticida e incostituzionale che le garantisce la possibilità di vietare qualunque manifestazione pubblica risulti sgradita al suo pensiero unico.
È questo il problema, quindi Carollo dovrebbe parlare di questo se vuole attaccare chi non la pensa come lui. E dato che il pastore Carollo ha passato gli ultimi anni a contestate il ddl Zan sulla base di come il suo Massimo Gandolfini dicesse che le leggi vigenti erano da lui considerate sufficienti, è curioso dica che il governo dovrebbe fare l'opposto quando si tratta di vietare la libertà di espressione gali altri.

Ed è ancora più curioso dica che bisognerebbe vietare a dei ragazzi di potersi drogare a nome di chi diceva che i no-vax dovessero essere lasciati liberi di poter infettare e mandare in terapia intensiva gli altri, in quel suo sostenere che il rave di Modena andrebbe paragonato al lockdown in virtù di come lui equipari chi fa del male a sé stesso a chi vuole farlo agli altri.
Se i partecipanti erano duemila e non cinquemila, è tirando in ballo suo figlio che il pastore cita un messaggio da cui ha oscurato l'autore per sostenere che la vera "libertà" era quella di fare ciò che chiedevano i fascisti, ossia lasciare che la gente morisse perché i negazionisti volevano giocare a far finta che non esistesse alcuna pandemia:



Quindi il pastore dice che va vietato il diritto di far festa se qualcuno fa male a sé stesso ma va garantito il diritto di far ammalate gli altri se a chiederlo sono quei fascisti che a Predappio non hanno avuto problemi a radunarsi per inneggiare al duce in palese violazione alle leggi vigenti. Ma anche qui i proseliti del pastore chiariscono che ciò che deve valere per gli altri non conta per si dichiara fascista:



Anche qui pare esserci molta confusione dato che il problema è che la Meloni ha deciso di limitare solo alcuni raduni. Davvero loro vedono un governo che censura una parte del popolo e dicono che avrebbero fatto male gli altri a non imporre censure alle manifestazioni sgradite al potere politico come fanno loro? E Carollo non era forse quello che diceva di vedere un fantomatico "pensiero unico" che lo avrebbe limitato nella sua esternazione del suo antagonismo alla vita e alle famiglie delle persone lgbt?
Non è difficile capire che durante il lockdown era stata vietata la vendita di qualunque prodotto non fosse di prima necessità perché la frequentazione dei supermercati era un rischio. Ed il fatto che Carollo proponga la fotografia di un bambino condotto in un luogo pericoloso per la sua salute a guardare giocattoli non pare espressione di "libertà" come sostiene chi plaude alle limitazioni delle libertà decise dalle destre.
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