Il Canada convoca l'ambasciatore russo dopo una serie di post dell'ambasciata atti a promuovere l'omofobia di Mosca


Il governo canadese ha convocato l'ambasciatore russo per chiedere conto di una serie di tweet profondamente omofobi che i suoi uffici hanno pubblicato su svariati social. Infatti, come un Adinolfi o un Pillon qualsiasi, l'ambasciatore russo in Canada ha deciso di pubblicare messaggi come questo:



Naturalmente non deve stupirvi il fatto che lo slogan sia identico a quelli coniati da organizzazione integraliste italiane, dato che è evidente che loro operino per conto di Mosca e ripetano a pappagallo tutto ciò che il Cremlino li paga per dire.
Il numero di like raccolti tra fascisti e integralisti testimonia anche come Mosca intenda usare l'odio omofobo per reclutare simpatizzanti di estrema destra, i quali avranno probabilmente apprezzato l'inasprimento della criminalizzazione dell'omosessualità decisa dalla Duma su richiesta di Putin.

La pagina dell'ambasciata Russa in Canada ha anche affermato che il governo canadese sia complice nel sostenere un "agenda neoliberista" che presumibilmente mira a fondere "i concetti di preferenze sessuali individuali e diritti umani universali". La retorica anti-LGBTQ+ è poi continuata fino a domenica 27 novembre, quando l'ambasciata ha affermato che "in Russia, sei libero di essere te stesso e di proteggere i tuoi figli finché sono minorenni dall'imposizione e dall'impronta della propaganda aggressiva".
Un portavoce del ministro Joly ha affermato che l'ambasciatore russo ha scelto la "propaganda dell'odio" e l'ha definita "un attacco ai valori canadesi di accettazione e tolleranza".
Il riferimento è alla legge fascista sulla cosiddetta "propaganda LGBTQ+" che impedirà ai media nel Paese di “promuovere valori non tradizionali, LGBT, femminismo e una rappresentazione distorta dei valori sessuali tradizionali”.
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