Il leghista Simone Pillon dedica a san Francesco il suo processo penale per diffamazione omofoba


L'ex senatore leghista Simone Pillon dice di voler dedicare a San Francesco il suo processo penale per diffamazione aggravata intentata da alcuni attivisti lgbt che lui avrebbe diffamato nel corso di un comizio omofobo organizzato dalle note lobby integraliste finanziate dai russi.
In particolare, il leghista è imputato per aver falsificato alcuni documenti e aver diffamato gli organizzatori di alcuni incontri contro il bullismo dicendo che andasse nelle scuole ad adescare i ragazzini.
Ma dato che Pillon è solito reinterpretare i processi in chiave ideologica per sostenere chiunque si macchi di discriminazione, è esattamente come fece in difesa della svedese Päivi che l'affossatore del ddl Zan giura su Dio che lui avrebbe offerto falsa testimonianza con lo scopo di «difendere la famiglia». Sostiene anche che lui avrebbe «difeso il diritto die genitori ad opporsi all'indottrinamento lgbt nelle scuole» prima di mettersi a piagnucolare che lui sarebbe stato danneggiato dal processo, ovviamente senza pensare a quelle sue vittime che attendono da anni di aver egiustizia.

Chiedendo che ogni omofobo preghi Dio perché Gesù difenda chi offre falsa testimonianza nel suo nome contro interi gruppi sociali, scrive:



Curioso è come le destre dicano che ogni più perversa e anticristiana forma d'odio servirebbe a "difendere" qualcosa. Se la Meloni dice che abbandonare in mare i naufraghi serva a "difendere" i confini della nazione da gente disarmata, Pillon dice che l'odio omofobico servirebbero a "difendere" chi ha pieni diritti e discrimina il prossimo.
1 commento