Il partito di Adinolfi difende Predappio, sostenendo che la libertà sia più pericolosa del fascismo


A destra devono essere davvero disperati se pur di sdoganare il fascismo e difendere la nera signora dell'estrema destra sono pronti a negare persino l'evidenza.
E così troviamo Mirko De Carli, in qualità di esponente del partito omofobo di Mario Adinolfi, pronto a giurare che la commemorazione del duce tenutasi a Predappio fosse una «passeggiata» della terza età:



Sarà, ma le immagini che sono arrivate da Predappio non parevano una «passeggiata» di anziani, ma una schifezza in cui alcuni fascisti inneggiavano al duce elargendo saluti romani:


Difficile è comprendere dove De Carli veda imprecisate «spese» e «danni» per lo stato nel rave party di Modena. E neppure si capisce dove lui veda abusi di ogni tipo che richiedano l'approvazione di nuove leggi liberticide che prevedono il divieto a qualunque forma di manifestazione non autorizzata comprenda più di 50 persone.

E così De Carli dice che se chi urla «dice, duce, duce» è solo un bravo cristiano che stava passeggiando per Predappio in occasione dell'anniversario della Marcia su Roma, per lui è evidente che a rappresentare il problema dell'Italia fossero dei ragazzi che partecipavano ad una festa senza pagare i diritti alla Siae. E se anche volesse fare il perbenista che si scandalizza perché ai rave circola droga come nelle scuole e nelle discoteche, di certo è improbabile quei ragazzi non si drogheranno più perché la meloni li ha cacciati dal capannone abbandonato dove ballavano:



E così il partito di Adinolfi ribadisce la sua ideologia per cui la libertà personale sarebbe più pericolosa del fascismo. Va bene chi inneggia ad un criminale che ha massacrato milioni di persone, ma l'importante è che un ragazzo non possa decidere per la propria vita.
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