Adinolfi si inventa improbabili paragoni tra i no-vax e i partecipanti al rave di Modena


Mario Afinolfi è solito commentare qualunque cosa possa dargli visibilità, ma si è guardato bene dal parlarci dei fascisti che si sono radunati a Predappio o degli elogi al fascismo che l'ex consigliere leghista Fabio Tuiach è solito elargire in onore al loro amato Putin. Preferisce sostenere che quell'ex consigliere, fresco di una condanna a due anni di carcere per diffamazione, fosse un bravo cristiano che pregava al porto. Naturalmente omette di raccontare che lo sgombero fosse conseguenza dei decreti Salvini, preferendo inventarsi un surreale paragone con il rave party di Modena.
Nel suo racconto, gli occupanti al porto sono "eroi cristiani" che rivendicavano il loro presunto "diritto" a poter contagiare i colleghi sul posto di lavoro. Ed è in loro onore che lui elogia una Giorgia Meloni che si è inventato un caso nazionale attorno ad un rave party di scarso interesse, quasi volesse distratte l'opinione pubblica e mostrarsi come quella che none esita ad usare la polizia come mezzo di repressione (ma solo se si tratta di ragazzi, non di certo quando die camerati inneggiano al duce). E così quella stessa Meloni che diceva che l'omofobia non fosse un'emergenza, ha ritenuto tale un singolo rave party che era già stato interrotto grazie alle norme vigenti. Ed è sostenendo che l'emergenza del Paese fosse una festa già conclusa che ha disatteso la promessa di dedicare il primo consiglio dei ministri al caro bollette, urlano che bisognava creare nuove leggi che fossero molto fumose nell'imporre divieti a qualunque manifestazione non autorizzata a cui partecipino più di 50 persone.

La nebulosa norma 434-bis prevede infatti i seguenti divieti:

Invasione di terreni o edifici per raduni pericolosi per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica. (…) Consiste nell’invasione arbitraria di terreni o edifici altrui, pubblici o privati, commessa da un numero di persone superiore a cinquanta, allo scopo di organizzare un raduno, quando dallo stesso può derivare un pericolo per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica. Chiunque organizza o promuove l’invasione di cui al primo comma è punito con la pena della reclusione da tre a sei anni e con la multa da euro 1.000 a euro 10.000. Per il solo fatto di partecipare all’invasione la pena è diminuita.

Insomma, basta che la meloni dica che una manifestazione sarebbe pericolosa per l'ordine pubblico e potrebbe vietare tutto ciò che vuole. Tanto basta a temere che il rave non fosse altro che uno squallido pretesto con cui iniziare a comprimere le libertà costituzionali dei cittadini

Ricorrendo al suo solito populismo, Adinolfi racconta che basterebbe vietare i rave party e i ragazzi non si drogherebbero altrove. Ma, soprattutto, omette la sostanziale differenza tra i soggetti che lui paragona: chi si droga fa del male a sé stessi, chi voleva infettare gli altri avrebbe ucciso altre persone. E non è una differenza da poco, dato che lui parrebbe sostenere che ad importare è solo che si impongano divieti alla libertà personale mentre i gruppi organizzati dovrebbero essere lasciati liberi di fare del male al prossimo:



Anche qui potremmo osservare che i ragazzi del rave si sono allontanati quando la polizia è intervenuta, i suoi amichetti hanno occupato il porto disobbedendo al prefetto. Quindi non si capisce perché Adinolfi volesse dispendere chi si era già disperso mentre si lamenta che abbiano disperso chi non si voleva disperdere.
Se l'abitudine di Adfinolfi alla mistificazione dei fatti appare già molto grave, surreale è come lui ne concluda che andrebbero imposti sei anni ai carcere perché non reggevano rosari come gli occupanti graditi ai fascisti. E per ostentare come lui dica cose a caso, si inventa persino che sarebbero state presenti «tonnellate di droga» nonostante quella quantità paia molto improbabile.

E se Adinolfi urla che chi si droga va messo in carcere e va elogiato chi si oppone alla polizia dato che lui è no-vax e non voleva il carcere solo per chi istiga all'odio e alla discriminazione quei bulli che poi spingono i ragazzini a drogarsi, difficile è comprendere dove voglia andare a parare. In fondo anche le discoteche sono piene di gente che si sballa con la droga, chiuderà anche quelle? Oppure sancirà che chi vorrà drogarsi dovrà iscriversi alla Lega e organizzare festini a base di escort rumeni come poteva fare Morisi visto che poi andava in giro a parlare di "famiglia tradizionale"?
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