Il partito di Adinolfi usa i morti di Ischia a fini di propaganda elettorale


Mentre i soccorritori lavorano senza sosta, è ormai salito ad otto il bilancio delle vittime della frana di Casamicciola. Davanti a quella tragedia, il partito di Mario Adinolfi si dev'essere chiesto come poter mettere a frutto quei cadaveri per la loro becera becera propaganda elettorale.
Ed è così che il loro Mirko De Carli ha confezionato un manifestino dai contonri populistici che, senza alcun rispetto verso le famiglie delle vittima, promette fantomatici «fatti» e tenta di promuovere il libercoletto scritto dal rappresentante locale di Adinolfi:



Dato che un po' di abuso propagandistico della religione non manca mai nei loro slogan, De Carli cita pure la "preghiera" in quella sua convinzione che basti lanciare slogan per cancellare la realtà di fattoi che rendono assai poco credibile il loro professarsi "cristiani" mentre promuovono la discriminazione delle donne, chiedono di poter torturare i malati terminali e sognano di poter provare le donne da ogni diritto di scelta.

E dopo aver cercato di mettere a frutto la morte, inizia a dire che a lui non sta bene che si possa premiare chi è pronto a rischiare il carcere per difendere il diritto di scelta die malati. Non come lui, che non rischia assolutamente nulla mentre chiede che ogni malato sia torturato contro la sua volontà perché lui crede che infliggere sofferenza lo faccia sembrare "cristiano":



Grazie a Dio, l'opinione di De Carli resta irrilevante quanto è irrilevante il numero di elettori del loro partito. E c'è da sperare che la bontà divina possa ben presto rendere storia la loro ideologia contro le famiglie, contro la dignità dei malati e contro ogni libertà personale.
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