Adinolfi paragona le famiglie gay ai suoi amici del fantacalcio


Non sappiamo se il vescovo di Padova voglia condurre all'eterna dannazione le anime dei suoi parrocchiani, ma è Mario Adinolfi ad indicare che è lui ad infliggere alla sua diocesi un discutibile programma televisivo incentrato sulla promozione della discriminazione. A condurlo è un pokerista dalle molteplici mogli che si diverte a proclamarsi il rappresentante delle famiglie (anche se poi il numero di famiglie che vogliono farsi rappresentare da lui si aggirano intorno allo 0% ad ogni tornata elettorale):



Tra i mille temi possibili, Adinolfi ha ovviamente deciso di parlare di come lui non accetti che le famiglie altrui possano ricevere il rispetto che lui chiede per le sue due famiglie. Nonostante la Corte Costituzionale abbia già evidenziato come le reinterpretazioni adinolfiniane della Costituzione siano spesso errate, lui si è inventato che la Costituzione prevederebbe discrimini sui sessi dei coniugi in quanto lui teorizza che l'unica funzione della famiglia sia quella di fare figli.
Peccato, però, che in Italia gli eterosessuali siano considerati famiglia anche quando non hanno figli o che Pillon abbia suggerito di modificare la Costituzione per escludere i gay dato che tutti sanno che l'articolo 29 non sottintenda quello che sostiene lui.

Fatto sta che, citando istericamente vescovo, Adinolfi ha dichiarato:

Le famiglie sono miliardi ma la famiglia è una sola. La famiglia, persino nel dato costituzionale ha una definizione precisa in Italia: la Repubblica riconosce la famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. La riconosce come società antimurale, perché i nascono nascono così. Un uomo e una donna si amano e nascono i figli e questo è il nucleo da cui si sviluppa la prosecuzione della specie.
Ce lo racconta anche la sacra famiglia. La stella guida fino a un povero bambino che sta lì scaldato alla bene e meglio. Pensiamoci in questo momento in cui il riscaldamento costa tanto. Vedi come tutto torna. L'avvento ci fa vivere sulla nostra pelle, con i primi freddi, perché pensiamo se accendere o meno il riscaldamento. Gesù spacca la storia partendo da un elemento cruciale: una culla, una mamma, una donna ocl bambino. E questo non potrà mai essere eliminato. Perché se eliminamo questo dalla nostra idea di famiglia, eliminiamo la nostra umanità.

Don Francesca ha poi invitato Adinolfi a suggerire agli omofobi una qualche scusa da usare per invocare la discriminazione degli altri. E lui se n'è uscito dicendo:

Siamo tutti peccatori. ma perché dobbiamo definire famiglia ciò che famiglia non è. Se il concetto fosse che dove c'è amore c'è famiglia, cinque persone che vogliono bene ad un bambino è una famiglia? Il mio gruppo di amici con cui giochiamo a fantacalcio siamo famiglia? No. Famiglia è una definizione precisa: società naturale fondata sul matrimonio. Ciò io mi impegno con una persona che amo, che in Italia è uomo e donna, Perché i figli che vengano siano cresciuti. Perché se tutto diventa famiglia, niente è più famiglia.

Peccato che la Costituzione non parli di sessi, né di figli. Ed è quantomeno patetico il fatto che Adinolfi paragoni i suoi amici del fantacalcio a due uomini che si amano e che hanno scelto di creare una famiglia.
Neppure stupisce citi gli slogan coniati dalla propaganda neofascista che anche Simone Pillon ama ripetere a pappagallo: se tutto è famiglia, non avrebbe più privilegi un pokerista che molla la sua prima moglie e va a prendersi una ragazzina molto più giocane di lui da sposare in un casinò di Las Vegas.

Naturalmente usa anche la sacra famiglia contro i gay, fregandosene di come Giuseppe non fosse il padre biologico di Maria e di come sia surreale il suo dire che lui si sentirebbe come Gesù che nasce in una stalla a causa della mancanza di accoglienza per via del prezzo del gas. D'altronde se avesse citato i migranti cacciati dalla Meloni, i suoi si sarebbero sentiti traditi nel loro razzismo.
Naturalmente potremmo anche notare che in Medio Oriente non fa freddo, ma forse Adinolfi fonda la sua conoscenza della natività sulle canzoni di Natale come è probabile lui pensi che la Madonna fosse di pelle bianca perché così viene raffigurata in Europa. Insomma, parrebbe dimostrare le conoscenze e la divulgazione teologica di una catechista di provincia.

A fronte di un Adinolfi che dice che tutto sarebbe "famiglia" purché contempli un maschio e una o più femmine in virtù di quello stesso codice civile che un tempo non gli avrebbe permesso di potersi riposare a Las Vegas, don Francesco ha affermato:

Il dettato costituzionale dice che si riconosce l'unione naturale. Significa che la famiglia precede l'esistenza dello stato. E questo riconoscimento la sottrae a quelle che possono essere delle indebite ingerenze del legislatore perché l'ordinamento riconosce qualcosa che lo precede ed è sottratto al suo potere legislativo.

E subito è arrivato Adinolfi a dire:

Lo stato non si deve infilare nelle nostre lenzuola. Lo stato deva farsi i fatti suoi. Una volta che dice che quella roba lì regge la prosecuzione della specie. È la natura che ci offre questo elemento. Non lo dobbiamo regolare, lo dobbiamo osservare.

Peccato che ciò sia in contrasto con un Adinolfi che invita lo stato a riservare la famiglia ai soli eterosessuali, anche perché non esiste alcun obbligo alla procreazione nonostante lui dica l'opposto. Ed infatti il suo Gandolfini ha potuto sposarsi pur vivendo un'unione sterile.
Perché se lo stato deve star fuori da certe questioni, perché poi invoca i distinguo del codice civile contro le famiglie altrui? E perché la curia cerca di fare disinformazione sulle leggi e sulla Costituzione pur di incitare i loro seguaci alla discriminazione.
1 commento