Pillon va dall'organizzazione forzanovista Provita Onlus a dire che il fantomatico "gender" sarebbe colpa di Soros


«Soros vuole cancellare la famiglia perché la considerano un ferro vecchio che va cancellato e va sostituita con una società in cui posso essere maschio, femmina, omosessuale, bisgender e tutte le mille identità. Io non sono più niente. E vogliono sostituire la famiglia con le famiglie. ma dato che tutto è famiglia, nulla è più famiglia. Questo è il geniale progetto che è in corso che vuole cancellare la famiglia». È quanto ha dichiarato dall'ex senatore leghista Simone Pillon durante una diretta social organizzata dall'organizzazione forzanovista Provita Onlus all'interno della loro costante campagna di incitamento alla discriminazione.
Oltre alle solite storielle sui poveri predicatori omofobi che lui sostiene che sarebbero stati arrestati perché leggevano la Bibbia (anche se in realtà sono stati fermati per disturbo alla quiete pubblica, indipendentemente dal loro citare versoi decontestualizzati presi quel un libro che invita anche uccidere le donne ), il senatore ha insistentemente sostenuto che qualcuno vorrebbe «cancellare la famiglia» perché «se difendo la famiglia, ho la nonna che mi dà la pensione. Se mi rendono solo e manipolabile, mi danno il reddito di cittadinanza e io devo votare chi mi da il reddito di cittadinanza».
Ha dichiarato che l'omofobia sarebbe «una buona battaglia» e che il rispetto sarebbe una «strategia avversa» da combattere attraverso «controstrategie». Poi, recitando sempre gli stessi slogan, ha asserito che «le ideologie gender sono un attacco ai diritti della donna. Ci sono donne che si trovano a combattere sul ring contro uomini. E ci sono donne che perdono perché devono competere con uomini.. Ma il gender è un attacco al maschile. la Bibbia dice che quando un guerriero è ben armato, nessuno può entrare nella casa. ma nel '68 hanno tolto di mezzo l'uomo che vegliava davanti a ogni casa, il nemico ha potuto entrare nella casa».
Naturalmente quelli che Pillon chiama «uomini» sono donne a cui lui vuole negare il loro diritto all'identità. E così, l'ex senatore ha raccontato tutte le bufale ideate dall'ideologia di estrema destra finanziata da Mosca, asserendo che le sue opinabili opinioni vadano prese come un dato di fatto. E dato che lui ama abusare della religione a fini di propaganda politica, ha concluso il suo intervento con un inaccettabile: «Noi abbiamo l'arma della preghiera. Il signore sia riconoscente a Jacopo Coghe per quello che fa».
Fortunatamente sarà Dio e non Pillon a ritenere se la propaganda all'odio sia un merito o una colpa, motivo per cui ci pare molto blasfemo il suo pretendere di dire a dio che lui vuole che venga premiato chi si batte contro i diritti della famiglie altrui.
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