Il partito di Adinolfi all'attacco dell'Agesci per la mancata discriminazione delle famiglie a loro sgradite


Mirko De Carli, in qualità di esponente del partito omofobo di Mario Adinolfi, è tornato ad attaccare gli scout cattolici. Partendo dal suo sostenere che non dovrebbe potersi dire "cattolico" chi non odia e chi non discrimina come fa lui, è vomitando insulti ed offese gratuite che scrive:



Ci spiace per De Carli, ma nessuno lo ha mai nominato rappresentante dei "cattolici" o sedicenti tali. E se lui può anche sostenere di essere Miss Cremlino, ciò non significa che gli altri dovrebbero prendere per buona la sua opinabile autopercezione.
Incommentabile è anche la violenza del suo parlare di «genderismo» mentre dice che il rispetto sarebbe cosa da nazisti e da insani di mente, urlando che lui vuole obbligare gli altri a discriminare le famiglie che non si fondano su un uomo e due mogli come quelle del suo capo.

Offensivo è anche come De Carli accusi l'Agesci di essere «amici» del suo partito, anche se molte guide e scolte provino disgusto verso la loro ideologia, come scritto nero su bianco nella Carta del coraggio approvata nel 2014. E tale affermazione risulta un insulto anche alle Aquile Radagie, il gruppo che lottò contro il fascismo quando Mussolini sciolse l'Agesci, che probabilmente non si sarebbe mai aleato con l'ex segretario di CasaPund per rincorrere gli elettori fascisti.

L'ira di De Carli scaturisce da moduli per la privacy che contemplano anche tutori legali, lamentando non usino i distinguo illegali pretesi da Salvini nel plauso di Pillon:



A De Carli vorremmo ricordare che esistono cattolici che non fatturano sulla discriminazione come fanno loro. Anche perché è tutto da dimostrare che lui possa definirsi tale, dato il suo chiedere la persecuzione di interi gruppi sociali o il suo dirsi disposto a finanziare stupri minorili in cambio di sconti in bolletta ci paiono atti molto poco cristiani.
Se lui sente la necessità di predisporre modelli che impongono specifiche agli organi gentili de genitori, lo facca all'interno del suo partitino. Ma la smetta di importunare chi non discrimina e non ritiene che Orban e Putin siano eroi.

De Carli sottolinea anche come sia stata l'avvocatessa Carlotta Toschi, ex volontaria del Cassero poi candidatasi con Adinolfi, a creare la sterile polemica:



Pare indicativo che De Carli parli di fare «battaglie» contro chi non discrimina.
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