In ode alla Meloni, GayLib incita omofobia accusando la comunità gay di «odio arcobaleno» verso Cristina D'Avena


Pur di difendere la loro amatissima Giorgia Meloni, l'organizzazione GayLib pare disposta a sostenere che avrebbe ragione Simone Pillon ad andare in giro a dire che i gay si comporterebbero come nazisti verso chi promuove la loro discriminazione. E così, è sostenendo che nessuno avrebbe dovuto poter contestare la decisione di Cristina D’Avena di esibirsi per un partito che incoraggia l'omofobia, l'associazione di destra lancia accuse di «ingiustificato odio arcobaleno» che torneeranno sicuramente utili alle lobby omofobe.
Dichiarando praticamente che se un ebreo vuole esibirsi per i nazisti, nessuno dovrebbe poter esercitare il proprio diritto di critica, Silvia Sofia Siliprandi, coordinatrice nazionale di GayLib e William Grandonico, dichiara: «Cristina D’Avena, come ogni altro artista, deve poter essere libera di esprimersi dove meglio ritiene. L’ondata di odio arcobaleno travestito da falso politically correct, è sintomatico di quanta strada ancora dovrà fare la comunità lgbtq+ per potersi definire davvero tale».
Appreso che loro porterebbero Povia al gay Pride perché loro non ritengono abbia rilevanza il fatto che lui sostenga che i gay andrebbero "curati" non dovrebbe, è curioso che dicano che Cristina D'Avena dovrebbe potersi esibire per chi contesta i diritti del suo pubblico mentre urlano che a loro non sta bene che quel pubblico possa essere libero di contestare quella scelta.
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