Provita Onlus incensa la Meloni, chiedendole di vietare il rispetto nelle scuole oltre ai telefoni


Se è molto probabile che Jacopo Coghe non abbia mai usato un cellulare a scuola, pare evidente che ciò non glia abbia impedito di sviluppare pensieri disassociati al limite del tragicomico.
Nonostante lui sostenesse che i crimini dettati dall'odio dovessero essere ritenuto una "libertà", da giorni non fa che insensate la Meloni per i suoi divieti. Dal divieto ai rave party al divieto di manifestazione, passando per un divieto ai cellulari nelle scuole (che peraltro esiste dal 2007). Ma è senza alcuna logica che Coghe tenta di sostenere che quei divieti a lui così graditi dovrebbero portare anche ad un divieto al rispetto, dato che lui vuole che gli studenti trans siano discriminati e resi vittima di odio da parte delle istituzioni.



Se il fantomatico "gender" è una truffa culturale promossa dalla sua organizzazione, davvero non si capisce come lui voglia paragonare dei telefoni cellulari all'identità degli studenti, sostenendo che il divieto alla tecnologia dovrebbe implicare un divieto all'esistenza per quei cittadini che non piacciono alle destre neofasciste.
Ovviamente invoca anche un divieto ad ogni forma di contrato al bullismo omofobico, ostentando il suo impegno nel cercare di danneggiare la vita altrui in ode a quei pregiudizi che lui cerca di promuovere.
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