Virginia, un ristorante rifiuta il servizio ad un gruppo anti-gay


I fondamentalisti alla Mario Adinolfi o alla Simone Pillon sono soliti sostenere che la discriminazione dei gay sarebbe un presunto "diritto" da garantire a chi bestemmia Dio e nomina invano il suo nome come pretesto con cui discriminare il prossimo. Dicono che i sedicenti "cristiani" dovrebbero potergli rifiutare beni e servizi, che sarebbe lecito rifiutare loro un affitto o che sia giusto possano essere licenziati in base al loro orientamento sessuale.
Eppure tutto cambia quando delle persone civili hanno deciso di riservare quello stesso trattamento ad un gruppo di omofobi. È il caso del ristorante Metzger di Richmond, in Virginia, che si è rifiutato di servire alcuni membri della Family Foundation, ossia di organizzazione sedicente cristiana ed ultra-conservatrice che si batte per garantire la sistematica discriminazione delle persone lgbt.

Ma nonostante quello che gli è stato riservato è lo stesso trattamento che alcuni pasticceri riservano ai gay nel rifiutarsi di preparare torte nunziali, la loro presidentessa si è messa a urlare che quello sarebbe un clima paragonabile al periodo tra gli «anni ’50 e all’inizio degli anni ’60, quando alle persone veniva negato il servizio di ristorazione a causa della loro razza. Non è un buon modello di business avere la sensazione che le persone stiano valutando se sei degno di mangiare al loro ristorante».
Peccato faccia ridere che urlino alla discriminazione quando hanno semplicemente sperimentato ciò che loro cercano di infliggere agli altri. E non stupisce che la loro presidente ne abbia approfittato per chiedere soldi e donazioni di denaro, asserendo: «Prenderai in considerazione una donazione oggi per sostenere i nostri sforzi per garantire che nessun virginiano debba mai preoccuparsi di vedersi rifiutare un semplice pasto a causa delle sue convinzioni religiose?».
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