Provita Onlus attacca i migranti che scappano dai Pesi in cui rischiano di essere uccisi


L'organizzazione forzanovista Provita Onlus risulta impegnata da mesi nel tentativo di aizzare le donne contro i gay, cercando di far credere loro che la loro mancata discriminazione di altri gruppi sociali toglierebbe loro qualcosa. E così, partendo dall'assunto che Jacopo Coghe non ha problemi con i fondamentalisti che uccidono i gay nei loro, è cercando di far credere che lasciar morire i perseguitati sia da intendersi come un risparmio economico che scrive:



Facendo leva sul loro poco cristiano odio per i più deboli e per il loro evidente razzismo, è urlando che i i migranti verrebbero trattati troppo bene che Coghedichiara:

Accoglienza dei migranti Lgbt, finanziata con 500mila euro dei contribuenti, con appartamenti in centro, preferibilmente con ascensore e tutti i comfort come la rete Wi-Fi e soprattutto equiparando le difficoltà di questi ultimi a quelle delle donne vittime di violenze e con minori al seguito che scappano da discriminazioni, povertà e conflitti. È il bando choc di Roma Capitale che mette in campo una palese e vergognosa discriminazione tra migranti di serie A e migranti di serie B.

Curioso che Coghe accusi la sinistra di fare differenze, dato che è il Governo meloni ad essersi inventati gli sbarchi selettivi mentre Salvini chiede che solo alcuni migranti siano accolti. Ed è curioso giuri che una donna povera dovrebbe avere la precedenza su un gay che rischia di essere ucciso per il solo fatto di esistere.

Evidentemente poco informato sul tema, Coghe finge che chi si occupa di immigrazione non sarebbe in grado di valutare la veridicità dei richiedenti asilo e dunque non potrebbe distinguere chi è stato sottoposto a torture e violenze per il proprio orientamento sessuale. Cosa falsa, dato che chi lavora nel campo sa bene se i racconti sono verosimili o non corrispondono al vero. Ed è cercando di ingannare i razzisti che lui preferisce dire:

Come farà ora il Comune a distinguere tra persone Lgbt e non per dare seguito al bando? Cosa dovrà fare un migrante per accertare di essere Lgbt e giovare dell’accoglienza? Questo progetto “esclusivo” lede i diritti delle persone e gioca ideologicamente sulla pelle di tutti i migranti pur di portare avanti l’agenda arcobaleno promossa dall’amministrazione Gualtieri e iniziata con la creazione, appena eletto, dell’Ufficio Lgbt+ con a capo Marilena Grassadonia, ex presidente di Famiglie Arcobaleno. La solidarietà non dovrebbe aver nessun colore politico, figuriamoci quello arcobaleno che vuole aiutare i migranti solo in base al loro orientamento sessuale.

Se l'interpretazione di Coghe mostra il lato più violento e dedito alla falsa testimonianza della sua organizzazione, fa rabbrividire la ferocia con cui l'organizzazione Provita Onlus vorrebbe essere complice di chi uccide, impicca, fustiga o incarcera i gay.
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