Provita Onlus continua a spacciare pseudoscienza: osa si inventano che che la transessualità sia conseguenza di abusi pedofili
All'interno della loro incessante campagna di promozione dell'odio omofobico, l'organizzazione forzanovista continua a promuovere teorie pseudoscientifiche che possano incitare i loro neri seguaci ad un innaturale odio contro il prossimo.
Poiché Jacopo Coghe sostiene che chi non condivide la sua ostentata passione per le vagine femminile andrebbe discriminato in onore a Putin, si inventa che la disforia di genere non esisterebbero e che avrebbero ragione i promotori delle "terapie riparative" dell'omosessualità a sostenere che chi non condivide le sue pulsioni sessuali debba necessariamente essere stato abusato di piccolo:
La fonte di quella stupidaggine? Una tale di Julie Bindel che loro spacciano per "femminista" tacendo sulla sua appetenza a violenti gruppi anti-trans. La donna avrebbe maturato quella teoria standosene a casa sua e ignorando le ricerche scientifiche, eccitando un Jacopo Coghe che cerca di promuovere quelle teorie campate in aria perché utili alla sua campagna contro le persone lgbt.
Nell'articolo, a firma del solito Giuliano Guzzo, l'organizzazione di estrema destra tenta di sostenere che qualcuno costringerebbe i bambini a cambiare sesso, ovviamente sottolineando che loro non accettano l'idea che ciò possa accadere:
Normalmente, i mass media segnalano come il figlio o la figlia dell’attore X o del campione dello sport Y abbiano deciso di «cambiare sesso». E l’idea che resta nei telespettatori o nei lettori, per forza di cosa, è che questo tipo di fenomeno sia proprio di bambini particolarmente fortunati; ma con ogni probabilità quelle sono le eccezioni.
Citano poi una «ricerca» pubblicata nel 1994 sulla base di un esiguo campione di «45 persone transgender», giurando che quello studio avrebbe «rilevato un dato difficile da considerare marginale, vale a dire il fatto che oltre il 60% di esse ha riferito di aver subito uno o più tipi di gravi abusi in età giovanile».
Peccato che citare uno studio risalente ad un contesto storico diverso, molto datatato e basato su un campione irrilevante non abbia senso. Ma si sa che quelli di Provita sono quelli che giurano che se in passato, quando i gay venivano uccisi, i coming out etano inferiori a quelli odierni sarebbe perché ai tempi l'omosessualità none esisteva. E così si mettono a sbraitare che «l’ondata transgender è tutt’altro che conclusa» perché «ci sono migliaia di minori inglesi, pare perfino 8.000, in attesa di assumere bloccanti la pubertà e di iniziare l’iter di riassegnazione di genere».
Peccato che assumere bloccanti per la pubertà non significhi «cambiare sesso» come tentano di far credere loro, così come 8.000 bambini su una popolazione di 67,33 milioni di persone rappresenta lo 0,011% della popolazione.
Eppure Jacopo Coghe investe molti rubli nel cercare di promuovere un odio che serva a far sì che a quello 0,011% di bambini siano inferte atroci torture in ode alla sua sconfinata transfobia.