Adinolfi aizza i suoi contro chi lo contesta, fornendo nomi e cognomi


Mario Adinolfi continua a mendicare visibilità sostenendo che lui si sentirebbe "minacciato" da chi contesta l'osceno convegno che lo vedrà sostenere che le donne vadano costrette con la forza a partorire.
E se nessuno lo ha minacciato e se è lui ad aver alzato i toni urlando che chi vuole esercitate i propri diritto dovrebbe sparargli, è continuando ad inventarsi presunte minacce che oggi pubblica il nome di una persona contro cui invita i suoi violenti proseliti:



Se il signor Adinolfi dovrebbe spiegare dove veda presunte "minacce" che non siano quelle che lui rivolge alle donne, andrebbe osservato che la legge prevede che sia fatto divieto pubblicare i nomi di personaggi non pubblici. Ma evidentemente Adinolfi se ne frega mentre incita i suoi contro tale Viviana L.
Se la ragazza verrà trovata morta o stuprata, speriamo che la polizia si ricordi di chi ha incitato i propri proseliti contro di lei.

Per chiarire come Adinolfi abbia aizzato le proteste per farsi pagare poliziotti da usare come strumento di promozione del suo libro, aggiunge:



Come sua abitudine, parla a sproposito di "intimidazione" in quel suo sostenere che dire cose orribili sia da eroi. Ma io suo sbraitare contro gli altri non cancella l'intolleranza espressa da lui e dagli altri tre uomini che vogliono aiutarlo a cancellare il diritto di scelta delle donne.

Giocando a fare il martire e dicendo che il suo chiedere leggi che impongano il suo volere sia manifestazione di presunte "idee" per decisione di chi diceva che i reati dettati dall'odio commessi contro i gay dovessero essere ritenuti "libertà di espressione", insiste:



È grave anche la violenza delle sue parole, i suoi inviti ad "impugnare i fucili" conto i gay o ad usare "pistole" contro chi vuole togliere diritti alle donne. E ciò rende intollerabile il fare il santerello, perché appare evidente che non lo sia.

Ma quando sono i suoi amici fascisti a fare reali assalti e non semplici contestazioni, caso vuole che Adinolfi non dica che sarebbe "violento" chi chi contesta il suo chiedere che si usi la violenza per costeingere le donne ad obbedirgli:



E così, raccontando che il chiedere leggi repressive significherebbe esprimere "idee", aggiunge pure:



Infatti vediamo quanto lui abbia "rispetto" nel parlare al maschile di Luxuria, nell'accostare i gay alla pedofilia o nell'insultare chi non tifa per Putin. Ma è sostenendo istrricamente che lui si sentirebbe vittima di odio che incita i suoi proseliti di estrema destra contro le sinistre nel suo cercare uno scintro sociale:



Ammesso che il termine "facinoroso" voglia dire qualcosa, Adinolfi nega che le responsabilità sono personali. Se così non fosse, tutti i membri del mondo cattolico clericale sarebbero da intendersi come abusatori di minori perchè qualcuno lo è.
Commenti