Frosinone, madre picchia la figlia 20enne perché lesbica: «Preferirei una figlia morta»


Mentre la premier Meloni straparla di fantomatiche “lobby gay” e la ministra delle Pari Opportunità sostiene di non vedere alcuna omofobia in Italia, a Frosinone una ragazza si doli 20 anni è stata travolta da sputi, schiaffi e insulti dalla madre perché lesbica.
La donna e il convivente, che ora sono stati ora rinviati a giudizio per maltrattamenti aggravati, hanno deciso di non accettare l'omosessualità della figlia, esattamente come anche il pastore Craollo invita a fare. E così hanno iniziato a picchiarla e tenerla segregata in camera sua per impedirle di vedere la fidanzata.
Durante una lite, la madre l'ha afferrata per i capelli, a schiaffi, l'ha definita una puttana e dopo everle sputato addosso le ha detto di vergognarsi di avere “una figlia così“ e di preferire una figlia morta ad una figlia lesbica. Quando la ragazza è riuscita a scappare e a telefonare al padre, l'uomo ha contattato un avvocato e ha denuncia l’ex moglie.
La donna e il convivente sono ora stati ora rinviati a giudizio e la giovane vive a casa della fidanzata, ma resta terrorizzata al pensiero che i suoi due fratellini, entrambi minorenni, siano rimasti in quella casa.
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