Le intimidazioni del governo Meloni a chi condanna il fascismo. Valitara promette «provvedimenti»


Quanto sta accadendo è di una gravità assoluta, che va ben oltre ai vestiti da nazista esibiti dai loro viceministri o alle collezioni di busti del duce da parte seconda carica dello stato. Assistiamo ad un governo che minaccia i dirigenti scolastici che condannano il fascismo mentre loro tacciono davanti ai fascisti che picchiano gli studenti.

In quella che appare una vergognosa difesa di fascisti di Azione Studentesca che hanno aggredito e picchiato alcuni studenti del liceo Michelangelo di Firenze, il ministro Valditara ha minacciato ritorsioni contro la lettera id condanna del fascismo a firma della preside:

È una lettera del tutto impropria, mi è dispiaciuto leggerla, non compete ad una preside lanciare messaggi di questo tipo e il contenuto non ha nulla a che vedere con la realtà: in Italia non c'è alcuna deriva violenta e autoritaria, non c'è alcun pericolo fascista, difendere le frontiere non ha nulla a che vedere con il nazismo o con il nazismo.
Sono iniziative strumentali che esprimono una politicizzazione che auspico che non abbia più posto nelle scuole; se l'atteggiamento dovesse persistere vedremo se sarà
necessario prendere misure.

Insomma, chiunque metterà in discussione il loro sostenere che le frontiere vadano "difese" da chi scappa da fame e guerra andrà punito, perché col governo meloni non esisterà più la libertà di pensiero e di opinione. Andrà punito chi non nega il fascismo e andrà punito chi dissente dal loro pensiero unico e dalla loro ideologia.
L'antifascismo è il valore fondante della nostra democrazia. Non pare normale un governo che intende intimidire una dirigente scolastica che è accusata di difendere i nostri valori.

Nella sua lettera, la preside aveva ricordato che "il fascismo in Italia non è nato con le grandi adunate da migliaia di persone. È nato ai bordi di un marciapiede qualunque, con la vittima di un pestaggio per motivi politici che è stata lasciata a sé stessa da passanti indifferenti [...] Chi decanta il valore delle frontiere chi onora il sangue degli avi in contrapposizione ai diversi, continuando ad alzare muri, va lasciato solo, chiamato con il suo nome, combattuto con le idee e con la cultura. Senza illudersi che questo disgustoso rigurgito passi da sé. Lo pensavano anche tanti italiani per bene cento anni fa ma non è andata così".
Commenti