Porro vuole che la sinistra solidarizzi col sensibile Giordano che lanciava banane alle donne di colore


Da buon populista, Nicola Porro ama creare false contrapposizioni con cui alimentare inutili tensioni sociali che possano tornare utili alla propaganda di estrema destra. E così, al posto di chiedersi perché Giorgia Meoni e Matteo Salvini tacciano davanti all'aggressione squadrista di Firenze, preferisce urlare che lui vuole che la sinistra dica ciò che la destra gli ordina di dire:



Il tema è il dossieraggio che ha visto Mario Giordano commissionare inchieste sulla presunta sessualità di Fedez nel tentativo di cavalcare l'odio omofobico per screditare chi ha usato contestare i viceministri del governo Meloni che si divertono travestirsi da nazisti. E dato che Fedez si è giustamente arrabbiato, Mario Giordano ha cercato di passare per vittima.
Il sensibile Giordano ha iniziato a frignare che lui soffrirebbe davanti a chi fa battute sulla sua voce, anche se non pareva così sensibile quando diceva che discriminare i gay fosse "libertà di pensiero" o quando si divertiva ad accostare la ministra Kyenge alle scimmie mentre le lanciava banane:



Dato che ormai tutto viene usato per fare propaganda , Matteo Salvini si è affrettato a sostener che Giordano sarebbe "un gigante del giornalismo", massima espressione dell'idea leghista di "informazione". Ed infatti il padano elogiava i servizi anti-gay che Giordano ha confezionato per cercare di affossare il contrasto ai reato d'odio, asserendo che lui se ne fregava della sensibilità di chi era vittima di omofobia in virtù del suo sostenere che il disprezzo fosse "libertà di pensiero".

Ricorrendo a quel "noi contro loro" che fu alla base dell'intera propaganda nazifascista, Porro scrive:

Nei giorni scorsi vi abbiamo parlato del caso Dahl, lo scrittore a cui sono state modificate alcune sue opere perché colpevole di aver usato il termine “grasso”. Questo, infatti, è l’ennesimo termine entrato a far parte della lista delle parole bandite dalla neo-lingua progressista. [...] Capite bene che leggere queste critiche sulle pagine di un giornale come Repubblica, che ci ha sempre fatto una testa così su queste stronzate, fa tutto un altro effetto. È anche da lì che nasce questa cultura del politicamente corretto.
Certo, in Inghilterra arriva a dei livelli che forse l’Italia non si può immaginare, ma fino a un certo punto. Basti pensare che nessuno ha preso la difesa di Mario Giordano dopo gli insulti ricevuti da Fedez. Perché questa è la cultura: Giordano è uno sporco giornalista di destra mentre Fedez è un grande influencer ricchissimo idolatrato dalla sinistra. Perché questo doppio standard?

In realtà la domanda è mal posta. La premessa è che Giordano è parte della propaganda di quella cricca che definisce «stronzate» il rispetto, nonché un tale che usava il body-shaming come mezzo di diffamazione delle persone. Inoltre il commento di Fedez è stata la risposta ad un atto illecito compiuto da Giordano, il quale ha cercato di infilarsi nel suo letto per farsi gli affari suoi.
Voler sostenere che la questione riguarderebbe "destra" e "sinistra" significa non aver capito nulla, dato che il tema è una risposta da una provocazione non dissimile da quelle che hanno fatto sentire Porro legittimato a dire parolacce e urlare insulti durante i suoi video social.
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