Salvini elogia il vittimismo di Giordano, il quale dava dell'orango alla Kyenge


Evidentemente Matteo Salvini ha davvero poco da fare, dato che la priorità del vicepremier del Governo Meloni è quella di sostenere sia inaccettabile che qualcuno possa arrabbiarsi se il suo Mario Giordano vuole fare il guardone e decide di pagare qualcuno per infilatsi nei letti di privati cittadini nel tentativo di far leva sull'odio omofobico per screditare chi osa manifestare lecito dissenso verso i loro viceministri che si vestono da nazisti.



Peccato che «l'ineccepibile» Giordano abbia confezionato numerosi servizi volti a sostenere che l'odio omofobico e la discriminazione fossero un "diritto di espressione" dei leghisti, insistendo nell'irridere quei «diritti civili» che lui cerca di negare agli altri. E se non è sostenibile il loro dier che chi è per i diritti delle minoranze dovrebbe accettare la violenza di chi può essere cattivo perché non ha vergogna nel dichiararsi intollerante, fa sorridere piagnucoli che lui si sentirebbe vittima di discriminazione per il suo aspetto fisico dopo che lui ha fatto soldi e carriera paragonando la ministra Cécile Kyenge ad un «orango»:





L'articolo si trovava di fianco al virgolettato di Bonanno in cui, nel tipico "rispetto" dei leghisti verso glia altri, il leghista parlava di «lobby dei sodomiti».

Il fine di Salvini pare evidente. Come spiega il leghista Giorgio La Porta, il fine è quello di sostenere che bisogna vietare il diritto di parola a chi risulta critico nei confronti della destra:



Peccato che La Porta non ci spieghi perché Salvini elogiasse Giordano per il suo sostenere che una legge contro l'incitamento alla discriminazione avrebbe messo il «bavaglio» a chi offende agli altri e poi si lamenti che non sia stato messo il bavaglio a chi non tace davanti elle loro prepotente:



E dato che la destra ama gli attacchi squadristi, non meno comici sono stati i tentativi di Libero di sostenere che Fedez dovesse accettare di essere molestare da Giordano:



Quindi l'odio sarebbe "libertà di pensiero" e la critica sarebbe un reato di opinione ogni qualvolta si si osa dissentire dal padano che mandava la Digos a rimuovere gli striscioni di chiunque lo contestasse?
1 commento