Il leghista Pillon torna a denigrare Paola Egonu


L'ex senatore Simone Pillon pare non rendersi conto che il suo accanimento e il suo astio contro Paola Egonu finisce con l'avvalorare la tesi che abbia ragione lei a dire che in Italia ci sono ancora troppi razzisti.
Forse arrabbiato perché lei ha osato esercitate la sua libertà di parola nonostante Matteo Salvini l'avesse diffidata dal farlo perché lui esige che si dica che in Italia non esisterebbe alcun razzismo anche se nel 2017 furono i giudici a sancire che “dire la Lega è un partito razzista” non è diffamatorio, il leghista pare schiumare di rabbia perché un'atleta italiana tornerà a giocare in Italia:



Poco chiaro è cosa dovrebbe c'entrare il Pd, anche se Pillon parrebbe sostenere che solo chi è di sinistra potrebbe non disprezzare una ragazza di colore che osa non tacere davanti al razzismo subito nel suo Paese. Infatti è il Pd che è andato a omaggiare le vittime di Cutro, mentre la premier e il vicepremier hanno preferito il karaoke.
E neppure si capisce cosa c'entrino i soldi, dato che è normale che ci lavora venga pagato. Anzi, probabilmente c'è anche chi preferirà un'atleta che fa soldi vincendo le partite ad un leghista che si faceva pagare per affossare le leggi contro i reati dettati dall'odio.
Infatti non ci pare che Pillon lavorasse gratis. E ci risulta che anche il suo Salvini sia pieno di soldi, nonostante i tribunali abbiano sancito sia lecito dire che non abbia mai lavorato un solo giorno nella sua vita. Quindi perché ritengono che chi a sta sullo stomaco alla destra non debba essere concessa la serenità economica ed una retribuzione vantaggiosa per il proprio lavoro?
Ma nel mondo dei populisti, tutto è pretesto per odiare. E così, se la Egonu se ne va è "ingrata", se torna è "venale". La verità è dunque che dà fastidio a chi vede una ragazza italiana di colore che rappresenta l'eccellenza.
Commenti